Un aiuto ai giovani che faticano ad aprire un’attività o a inserirsi nel mondo del lavoro. Il Comune potrebbe lanciare presto anche a Milano e nell’hinterland la formula del microcredito. In pratica, farebbe da garante alle banche che sono disposte a prestare una discreta sommetta, da 20 a 50mila euro, ai ragazzi in difficoltà. Alleato dell’operazione Jacques Attali, presidente di PlaNet Finance (oltre che della Commissione incaricata da Sarkozy di individuare per la Francia proposte di riforma in senso liberale). Ieri mattina Attali e la Moratti ne hanno discusso a Palazzo Marino, prima della firma di un accordo - in chiave Expo - per favorire progetti di microcredito nei Paesi in via di sviluppo. Il consigliere economico di Sarkozy si è schierato da tempo al fianco di Milano nella sfida contro Smirne per la sede dell’Expo 2015, che il 31 marzo verrà decisa proprio a Parigi, dove ha sede il Bureau international des exposition. E ieri Attali non ha usato mezze parole: «L’accordo con Milano è molto importante - ha sottolineato - e spero che, dopo il successo della candidatura, permetta di sviluppare nuove attività in un gran numero di Paesi che sceglieremo insieme. Attraverso Expo, Milano deve offrire al mondo non solo la propria immagine, ma l’aiuto necessario perché tutte le città diventino belle come questa». PlanetFinance assiste già oggi nel mondo 150 milioni di persone, attraverso 70 Paesi e 10mila istituti finanziari. Il patto col Comune ha obiettivi ambiziosi: sviluppo rurale, lotta alla povertà, creazione di microimprese nei settori che contribuiscono maggiormente allo sviluppo, sia nelle aree rurali che in quelle urbane. Nei Paesi in via di sviluppo moltissimi fanno fatica ad avviare piccole attività produttive, specialmente agricole, perché le garanzie per accedere al prestito bancario sono insufficienti. I programmi di microcredito, paragonabili ai prestiti d’onore, sono un’alternativa: permettono di restituire il denaro in piccole rate, diluite a lungo nel tempo e con assicurazioni che tengano conto, ad esempio, di imprevisti come stagioni del raccolto disastrose. Il sistema negli ultimi anni ha preso piede anche nelle economie avanzate, a sostegno dei «nuovi poveri».
«Vogliamo offrire possibilità di ricchezza e favorire l’ingresso nel mondo del lavoro a chi ne ha bisogno. L’accordo - sintetizza il sindaco - prevede la possibilità di usare al meglio tutti i canali e le relazioni internazionali di Milano per lanciare, con PlanetFinance, un fondo che offra gli strumenti del microcredito ai Paesi che ne hanno bisogno, come l’assistenza tecnica, la formazione, i prestiti e gli investimenti a fondo perduto». Ovviamente, lo sviluppo del progetto è intrecciato a filo doppio alla vittoria per l’Expo, la Moratti non nasconde che «la possibilità di ospitare l’esposizione in Italia è un ulteriore volano, permetterebbe di coinvolgere in maniera più forte gli istituti di credito». Sull’esito della sfida con Smirne, la prudenza è di rigore: «Siamo positivi e stiamo lavorando», afferma la Moratti, che nel rush finale fa la spola tra Milano e Parigi.
Ma il sindaco e Attali hanno in cantiere appunto - con o senza Expo - di lanciare «interventi di microfinanza per giovani disagiati, a Milano e vicino alla città», spiega la Moratti. Una fotocopia di quel «Finance Citè» che a Parigi ha risollevato zone periferiche che soffrivano di un alto tasso di disoccupazione.
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