Nel buffo tira e molla tra Walter Veltroni e Mario Baccini sulla primogenitura dei «tre milioni di primi cittadini» finiti sui manifesti di entrambi i candidati piomba un terzo incomodo. È Letizia Moratti, ministro dellIstruzione e in corsa a Milano per la carica di primo cittadino. Che parte allattacco e, forse per amor di coalizione, se la prende solo con il sindaco capitolino e non con il suo prossimo avversario centrista. «Walter Veltroni ha imitato scorrettamente lidea pubblicitaria adottata a Milano da Letizia Moratti per la sua candidatura a sindaco del capoluogo lombardo», accusa una nota diffusa ieri dallufficio stampa del ministro. Che spiega come già il 20 gennaio «sono comparsi sui muri milanesi i manifesti con 100 cittadini con la fascia tricolore, raccolti attorno alla scritta 100 Progetti - Insieme a voi per il futuro di Milano». Ebbene, secondo lo staff della candidata a sindaco di Milano Veltroni «ha fatto realizzare nei giorni scorsi una serie di cartelloni estremamente simili a quelli di Letizia Moratti, sia nei simboli che nelle idee comunicate». Secondo lufficio elettorale del ministro dellIstruzione, dunque, è addirittura «evidente che Veltroni si è ispirato ai concepts pubblicitari di Moratti, fino a sfiorare i confini del plagio pubblicitario», tanto che il comunicato chiude accusando il primo cittadino romano di «scarsità di idee» e «povertà di innovazione nei messaggi», dando la stura a un nuovo valzer polemico. Coglie la palla al balzo il presidente della federazione romana di An, Vincenzo Piso: «Non ci stupisce che Veltroni abbia copiato lidea della Moratti. Il sindaco in questi anni non ha dato inizio a quasi nessun percorso progettuale per la città, limitandosi a proseguire o a completare progetti delle precedenti amministrazioni». Mentre Gianfranco Zambelli, ex azzurro «convertito» in corsa al credo veltroniano e ora capogruppo capitolino dellUdeur, non esclude il plagio ma osserva: «Che i manifesti li abbia fatti per primo Veltroni, Baccini o addirittura la Moratti a Milano non mi sembra rilevante per i cittadini.
Lunica cosa che conta sono i fatti e da questo punto di vista credo che Veltroni abbia ben poco da temere». Chiude con una battuta Marco Marsilio di An. «A Roma non servono tre milioni di primi cittadini: ne basterebbe uno solo, ma vero».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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