
È stato un meteorologo sui generis Paolo Sottocorona (nella foto). Decisamente fuori dal coro e allergico ai sensazionalismi meteo. L'esperto è morto ieri all'età di 77 anni. Per anni è stato il volto delle previsioni su La7: analisi equilibrate e garbo, è entrato nella quotidianità degli spettatori. "Un nostro lutto, grave: se ne è andato Paolo Sottocorona", ha scritto su Facebook il direttore del TgLa7 Enrico Mentana. In un'epoca di allarmismo legato al clima, Sottocorona aveva la capacità di spiegare i fenomeni meteorologici in modo chiaro, rigoroso e con toni mai eccessivi. A dimostrarlo anche l'ultima intervista rilasciata al nostro Giornale in cui, all'inizio di luglio, spegneva le polemiche sul caldo torrido anomalo e oltre le medie. "Non è vero che in Italia ci sono 40 gradi". E non si trattava di negazionismo del cambiamento climatico ma di realismo, al netto della moda a esagerare che, come un po' tutto, ha travolto anche il mondo del meteo.
"Io, come qualunque meteorologo vero perché poi ci sono meteorologi un po' così - non potrei mai negare che è in corso un cambiamento climatico. Si tratta di capire che significa. Cosa potrebbe portare, cosa ha già portato, cosa vediamo e cosa non vediamo" diceva intervistato da Hoara Borselli. A una cosa era allergico Sottocorona: al terrorismo psicologico che, quando si tratta di previsioni, è un incredibile acchiappa-clic sui social.
Nato a Firenze nel 1947, nel 1972 è entrato come ufficiale nel Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare.
Fino al 1986 è stato addetto dell'Ufficio Meteorologico dell'aeroporto di Guidonia, poi al Centro Nazionale di Meteorologia. Poi la carriera in tv: prima in Rai e a Telemontecarlo. A La7 dove curava anche la rubrica Tempo al tempo. Con eleganza.