«Potrebbero essere cinquecento. In via Quaranta eravamo tanti, e i numeri delle famiglie interessate a una scuola bilingue arabo-italiana sono quelli». Ali Sharif è il responsabile del centro islamico di via Quaranta, quello che aveva fondato la contestatissima prima scuola egiziana di Milano, poi chiusa dalle autorità. La vicenda di via Quaranta aveva suscitato polemiche a non finire nel 2005. Lanno dopo lapertura di un nuovo istituto, in via Ventura, nato sulle ceneri del primo. «Il posto ora è più piccolo - commenta Sharif - e serve più spazio. So che la direzione sta cercando unaltra sistemazione perché laffitto è scaduto».
Comunque lesperienza della scuola araba per i responsabili di via Quaranta ha avuto successo: «Il programma in italiano ed egiziano consente ai bambini di seguire la scuola - spiega Sharif - dando anche la possibilità di tornare in Egitto o nel loro Paese senza perdere tempo». I bambini sono soprattutto egiziani, ma anche sudanesi, marocchini, algerini. E la nuova sede? «Spetta alla direzione decidere, noi siamo fuori da questa decisione». AlGiaLa moschea «Gli alunni potrebbero salire a 500»
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.