Moschee, la Guida visita via Padova E Shaari si ribella

(...) - ha detto Shaari - si sono riunite in coordinamento, e l’unica a non farne parte, guarda caso è proprio quella di via Padova. Se un rappresentante del Comune va solo in quel luogo non solo è una discriminazione, ma una scelta politica precisa». «Non è certo il caso di fare una nuova guerra con la nuova giunta» dice Shaari, sottolineando «un passo falso non nella direzione della collaborazione e del dialogo».
La Guida in effetti ha preferito prendere la strada meno imbarazzante dal punto di vista politico: il direttore della Casa della cultura islamica di via Padova, Mahmoud Asfa, è stato insignito dell’Ambrogino d’oro del 2009 e la sua «moschea» stata spesso in passato meta di visite politiche, anche del centodestra. «Sarà un onore ricevere il vicesindaco» dice Asfa, che proprio al Giornale aveva annunciato l’invito diretto a Palazzo Marino.
Gli altri assessori, che pure si erano resi disponibili a partecipare alla visita, Marco Granelli, Chiara Bisconti e Pier Francesco Majorino, accampano «altri motivi istituzionali» per stare alla larga dalla questione. La Guida invece, alle 10 sarà dunque al campo sportivo di via Cambini, che la parrocchia ha messo a disposizione dei «vicini» della Casa islamica, che puntano a riunire per l’occasione dai 5 agli 8mila fedeli, divisi su più turni.

L’ex vicesindaco Riccardo De Corato ironizza: «Non sappiamo se si porterà il tappetino e pregherà rivolta alla Mecca», per poi avvertire: «Sappia il vicesindaco che a prescindere dai loro tour in giro per i luoghi di preghiera noi ci opporremo alla costruzione di una grande moschea». «Il Comune pensa più ai musulmani che ai milanesi», per il capogruppo leghista Matteo Salvini.

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