Incontri segreti o pseudo-tali organizzati di sfuggita e a gruppetti tra ultime libere, pole e dopo pole. Questo il sabato monegasco figlio della F1 grigia e noiosa delle beghe politiche ed economiche culminato dopo le qualifiche in un mini consesso nel motorhome Toyota. Il blitz, venerdì, di Luca di Montezemolo e il conseguente mega-vertice fra i big delle squadre e il presidente della Federazione Max Mosley, ha sortito gli effetti sperati. Laltra sera, senza annunci ufficiali, tracimava infatti ottimismo sullimminenza di una soluzione, sensazione confermata dalle parole di ieri mattina dello stesso Mosley: «Penso che tutto si metterà in ordine e sono fiducioso che la Ferrari, lanno prossimo, resterà in F1. Dovremo riflettere, ma penso che avremo un buon accordo», questo in estrema sintesi il suo pensiero.
Trapelano anche i primi dettagli su quella che sarà la F1 del futuro. Non ci dovrebbe più essere il tetto al budget come fin qui prospettato dalla Fia, ma come anticipato ieri questo tetto di 44 milioni di euro, anche meno, verrà raggiunto dai team, senza costrizioni da parte della Federazione, entro il 2012. Tra le novità vagliate anche la possibilità di vendere i telai ai team.
Lintesa base, quella su cui si vocifera ci sarebbe già stata la stretta di mano fra Montezemolo e Mosley, verte comunque sulla progressiva riduzione dei costi. A questo punto, le squadre si sono prese una settimana per dare tempo ai legali di redigere i punti dellaccordo onde evitare che si possano ripetere come in passato dubbie interpretazioni da parte della Federazione e sono pronte a chiedere una proroga della data di scadenza (29 maggio) per le iscrizioni al Mondiale 2010.
Questo alla voce costi della F1 e Ferrari che va o che resta, quanto a Montecarlo, Bernie Ecclestone ieri ha speso del tempo nel tranquillizzare gli animi sul futuro del Gp, smentendo le voci che davano gli organizzatori monegaschi, nel caso la Rossa fosse andata via, pronti a rinunciare alla corsa. «La gara di Montecarlo ha detto ci sarà sempre». BCLuc
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