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F1, trionfa Verstappen. Giornata orribile per la Ferrari

In Olanda succede di tutto, con il meteo che scombina le carte più volte. Alla fine, nonostante i problemi, trionfa ancora il campione del mondo, che pareggia il record di Vettel di vittorie consecutive. Giornata da dimenticare per le Rosse: Leclerc costretto al ritiro mentre Sainz si tiene alle spalle Hamilton e chiude al quinto posto

F1, trionfa Verstappen. Giornata orribile per la Ferrari
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Nonostante il meteo abbia fatto del suo meglio per scompaginare le carte, il verdetto che abbiamo alla fine del Gran Premio d’Olanda è quello di sempre: non importa cosa succeda in pista, a vincere è sempre il cannibale in arancione. Max Verstappen pareggia il record di vittorie consecutive di Vettel e continua ad imporre la sua legge in un mondiale di Formula 1 sempre più a senso unico. In pista, onestamente, succede di tutto, con una serie infinita di fermate ai box, bandiere rosse, incidenti e chi più ne ha più ne metta. Come va la Ferrari? Male, malissimo. Leclerc si tocca alla partenza con Piastri e danneggia sia l’ala che il fondo piatto. Quando inizia a piovere e rientra ai box, le gomme non sono pronte, costringendolo a perdere secondi preziosi. Alla fine, poi, i danni sono così gravi da costringerlo al ritiro. Sainz, invece, fa una gara anonima, chiudendo ai piedi del podio, incapace di battersela con Alonso e Gasly. La speranza di tutti è che la Rossa possa rinascere in tempo per la gran festa di Monza ma, a questo punto, neanche i ferraristi più sfegatati ci credono più fino in fondo.

F1 Olanda Sainz box

La pioggia intermittente rende i primi giri del Gran Premio d’Olanda un caos assoluto, costringendo quasi tutti i piloti a rientrare dopo un paio di giri per montare le intermedie. La Ferrari combina l’ennesimo disastro ai box, con Leclerc che rientra senza che le gomme siano pronte ma la monoposto del monegasco aveva subito danni al fondo piatto, scivolando inesorabilmente. Verstappen è paziente e, alla fine, si riporta in testa mentre, alle sue spalle, la strategia della Mercedes si rivela un autogol: Hamilton riesce a risalire a punti nonostante tutto, mentre Russell fa molto peggio. Sainz prova a battersi per il quarto posto con Gasly ma superare l’Alpine non è semplice. I danni alla SF-23 di Leclerc sono troppo gravi, tanto da costringerlo al ritiro. L’azzardo di Sainz, invece, gli consente di risalire fino alla terza posizione ma Alonso lo supera senza problemi. Il nubifragio a sette giri dalla fine costringe alla bandiera rossa ma le risposte che contano questo gran premio le aveva già fornite. Si riprende in forte ritardo

Caos pioggia, errore Ferrari

Ancora prima della partenza, prevista per le ore 15, gli occhi di tutti vanno alle nuvole nere che si stanno addensando sul circuito di Zandvoort. I meteorologi parlano di probabilità di pioggia al 70% ma quasi tutti i team sono convinti che almeno una delle due soste previste prima della bandiera a scacchi prevederà l’impiego di gomme da bagnato. Appena le monoposto si schierano sulla griglia, le prime conferme delle strategie delle varie scuderie: quasi tutti hanno deciso di partire con le soft, unica eccezione Hamilton, uscito al Q2 nelle qualifiche del sabato. Possibile che, almeno nel suo caso, la Mercedes possa provare a fare una sola sosta, sperando che la pioggia ritardi. Già a partire dal giro di allineamento, qualche muretto si dice convinto che potrebbe iniziare a piovere nel giro di pochi minuti. Almeno per la partenza, pista asciutta e al pronti via ecco i primi fuochi d’artificio: appena le monoposto si lanciano sul tracciato olandese, Giove Pluvio decide di aprire le cataratte. La pioggia diventa subito battente, costringendo buona parte dei piloti a rientrare subito ai box per montare le gomme da bagnato: i primi a fermarsi ai box sono Leclerc e Perez ma, in un paio di giri quasi tutte le monoposto rientrano per cambiare le coperture, causando un ingorgo non male.

F1 Olanda partenza
Fonte: Twitter (@F1)

Ci vuole qualche tempo per capire chi ha guadagnato da questa girandola di cambi: Verstappen e Alonso rientrano, lasciando il primo posto a Perez mentre il pilota ferrarista ha un contatto con Piastri, danneggiando l’ala anteriore. Il monegasco riesce a rientrare in corsa ma viene scavalcato dal campione del mondo, deciso a riprendersi la testa della gara di casa. Il vero perdente, almeno per ora, sembra Lewis Hamilton: l’alfiere della Mercedes, rimasto fuori con le medie, rientra dopo tutti quando la pista diventa troppo bagnata, rientrando in ultima posizione. Nonostante il tracciato sia complicato da interpretare, con la Williams di Albon che va lunga alla curva 11, Verstappen ne ha più di tutti. L’idolo della folla ci mette un paio di giri per scavalcare prima Gasly e poi Zhou, ricomponendo la coppia di Red Bull in testa alla gara. Alle loro spalle, buona prova per l’Aston Martin di Fernando Alonso, che scavalca le due Ferrari di Sainz e Leclerc, al momento sesto e settimo.

F1 Olanda gara Perez box
Fonte: Twitter (@F1)

Alcuni piloti, però, hanno evitato di rientrare, scommettendo che la pioggia sarebbe durata poco. Il capriccioso meteo olandese sembra dargli ragione: Alexander Albon, ad esempio, dopo essere scivolato indietro in classifica, mette giri più veloci degli altri, con la pista che si sta asciugando in tempi da record. La McLaren di Oscar Piastri fa segnare il giro più veloce ma anche Bottas, Hulkenberg e Sargeant stanno andando alla grande. La differenza è troppo grande e Verstappen, che stava per riprendere Perez, si ferma di nuovo al box, montando le soft. Leclerc lo segue ma la sua gara è stata rovinata da un errore marchiano del muretto Ferrari: quando è rientrato per montare le intermedie le gomme non erano pronte e non si sono accorti che il musetto era danneggiato. Una sosta da 13 secondi che, praticamente, elimina dai giochi il monegasco, dato che rientra in pista al 13° posto. Verstappen, nel frattempo, si è riportato in testa davanti al compagno di squadra Perez e ad un buon Fernando Alonso.

F1 Olanda gara Piastri Zhou sorpasso
Fonte: Twitter (@F1)

Max vola, Charles affonda

Dopo un inizio nel quale si è visto succedere davvero di tutto, la gara olandese sembra finalmente stabilizzarsi ma gli occhi corrono di nuovo alle minacciose nuvole, che promettono nuovi scossoni alla classifica. Precisa come un orologio svizzero, la pioggia torna a cadere copiosa su Zandvoort, mettendo i team di fronte ad un dilemma non semplice. La frustrazione di alcuni piloti, incluso l’inglese della Mercedes Russell, è evidente: finito al 18° posto, alla radio si lancia contro il suo muretto dicendo “dovevo finire sul podio, come abbiamo fatto a finire così in basso?”. A scompaginare le carte è Logan Sargeant: il pilota americano, primo statunitense a entrare nella top 10 da almeno vent’anni, perde il controllo della sua Williams e si schianta sulle barriere di protezione. La direzione prova a far continuare la corsa ma è costretta alla fine a far entrare in pista la safety car. Russell decide di approfittarne per giocarsi il tutto per tutto e montare le hard per puntare, probabilmente, ad arrivare fino alla fine. Vista la posizione, tanto vale rischiare.

F1 Olanda gara Sargeant incidente
Fonte: Twitter (@F1)

Incolonnate dietro la safety car, le varie squadre provano a capire se la pioggia concederà o meno qualche minuto di tregua. Le opinioni sono differenti ma, almeno secondo gli esperti della Red Bull, dovremmo avere almeno 35 minuti di pausa. Nessuno approfitta dell’opportunità e si riparte con le stesse coperture dopo 23 giri molto movimentati. Sainz prova ad aggredire l’Alpine di Gasly ma il francese si rivela un cliente poco simpatico per lo spagnolo della Rossa. La corsa di Leclerc, invece, si sta rivelando un vero e proprio incubo: in un’escursione sulla ghiaia alla curva 11 avrebbe danneggiato il fondo piatto della sua monoposto, che ha perso parecchio in termini di passo gara.

F1 Olanda gara ripartenza
Fonte: Twitter (@F1)

I danni alla SF-23 del monegasco sono evidentemente più gravi del previsto, visto che Leclerc in un paio di giri viene superato sia da Lewis Hamilton che da Oscar Piastri, scivolando in 14a posizione. Più avanti, invece, Fernando Alonso si conferma in buona forma: poco alla volta la sua Aston Martin rosicchia decimi di secondo a Sergio Perez, tanto da far sospettare che nel giro di qualche tornata l’asturiano possa attaccare la Red Bull per conquistare il secondo posto in classifica. Max Verstappen, invece, mette giri veloci a ripetizione, allungando nettamente sul resto della concorrenza, per la gioia del pubblico olandese.

F1 Olanda gara Piastri Leclerc
Fonte: Twitter (@F1)

Una gara da dimenticare

La giornata orribile di Charles Leclerc continua con l’ennesima umiliazione: la vettura del monegasco viene superata dalla Mercedes di Russell, che sta montando le hard. Visto che piove sempre sul bagnato, anche l’altra SF-23 di Sainz sta perdendo nei confronti delle rivali, rischiando di perdere anche la quinta posizione. Al giro di boa del gran premio, volti scuri sul muretto della Ferrari, che certo non si aspettava di dover tornare dal circuito olandese con un risultato del genere. Dopo aver incrociato le spade col debuttante Lawson, si decide che può anche bastare così: Leclerc rientra quindi ai box e si toglie i guanti, parcheggiando la monoposto. Le parole del suo ingegnere sono il corollario ad una giornata nata male e continuata peggio: “la situazione peggiora, a questo punto ritiriamo la vettura”. Con la pioggia che sarebbe a pochi minuti di distanza, Carlos Sainz rientra ai box per montare le soft con le quali aveva iniziato il gran premio. Se la pioggia non dovesse essere troppo forte, lo spagnolo potrebbe provare ad arrivare fino al traguardo.

F1 Olanda Leclerc ritiro
Fonte: Twitter (@F1)

L’azzardo della Ferrari sembra pagare, visto che lo spagnolo mette giri nettamente più veloci dei rivali ma non è l’unico a rientrare ai box. Albon rientra per montare, come da regolamento, le medie mentre Sergio Perez usa la stessa strategia della Rossa, tornando in pista con un treno di soft. Classifica, quindi, guidata da Verstappen e Alonso, che però ha un pit stop lento, rientrando in pista dietro a Perez e Sainz. Il vantaggio del campione del mondo è talmente alto da consentirgli di andare ai box e rientrare in testa. L’asturiano, però, non ci sta e, in un paio di giri è già negli scarichi del connazionale, che non riesce a tenerlo dietro. La sua Aston Martin sembra andare forte e l’ex campione del mondo prova ad inseguire Perez per il secondo posto.

F1 Olanda sorpasso Alonso Sainz
Fonte: Twitter (@F1)

Il nubifragio blocca tutto

Proprio mentre Alonso infila un paio di giri veloci, ecco che il meteo torna a fare la voce grossa: gli esperti dicono che dovrebbe piovere in maniera pesante tra pochi minuti, costringendo tutti a tornare ai box. Sainz, però, non ha il tempo di preoccuparsi della pioggia, visto che ha problemi ben più pressanti: l’Alpine di Pierre Gasly è infatti sempre più minacciosa. Lo spagnolo riesce a respingere un paio di attacchi del pilota francese prima che l’acquazzone scompagini ancora le carte. Il primo a rientrare ai box è Sergio Perez ma praticamente tutti si lanciano nella pit lane per montare le intermedie prima che la pista diventi inguidabile.

F1 Olanda gara Zhou incidente
Fonte: Twitter (@F1)

L’acquazzone, però, si rivela peggiore del previsto e quasi tutti sono nei guai: il pilota messicano va lungo mentre solo Ocon aveva montato le gomme da bagnato. Verstappen è tra i primi a mettere le full wet, seguito da Perez mentre Zhou finisce a muro. Ci vuole qualche minuto perché le posizioni si stabilizzino ma, alla fine, la direzione di gara decide di esporre la bandiera rossa. Una cosa è certa: il nubifragio che si sta abbattendo su Zandvoort rende davvero difficile concludere il gran premio. Si decide quindi di aspettare che finisca di piovere e riammettere Sergio Perez, rimasto bloccato al box dalla bandiera rossa mentre cambiava le gomme.

F1 Olanda diluvio box
Fonte: Twitter (@F1)

Il sole fa capolino tra le nuvole ma il tracciato olandese è sempre bagnatissimo, tanto da far rimandare sempre di più la ripresa della gara. Il pubblico di casa la prende con filosofia, ballando e godendosi la birra in attesa degli ultimi sette giri previsti nel Gran Premio d’Olanda. Da regolamento, se la gara si fermasse ora, verrebbe assegnato il punteggio pieno ma nel paddock regna la confusione. Alcuni piloti insistono perché si riprenda, altri ne hanno avuto abbastanza: nel mezzo, come al solito, la direzione gara, che alla fine decide di ripartire alle 17:14. Un finale decisamente sopra le righe per una gara perseguitata dal maltempo, sperando che si riesca almeno ad arrivare alla bandiera a scacchi senza ulteriori problemi.

F1 Olanda security trenino box
Fonte: Twitter (@F1)

Sainz tiene dietro Hamilton

Partenza volante dopo due giri dietro alla safety car con intermedie obbligatorie, a scanso di equivoci; questa la decisione del race director Niels Wittich. A questo punto, nel paddock quasi tutti non vedono l’ora di finirla e mettersi dietro alle spalle questo weekend molto complicato. Le monoposto si allineano nella corsia dei box, per poi seguire la safety car per il primo dei due giri. Alla fine si riesce a ripartire con le monoposto a breve distanza, pronte a giocarsi il tutto per tutto in pochissimi giri. A scompaginare le carte arriva però la decisione della direzione di corsa, che infligge alla Red Bull di Perez cinque secondi di penalizzazione per aver superato il limite di velocità nella corsia dei box. Con le vetture così ravvicinate, il pilota messicano rischia di finire fuori dal podio, scavalcato da Gasly e Sainz. Nel finale di un gran premio dove si è visto davvero di tutto c’è anche spazio per l’ennesima delusione per la Mercedes: Russell non ce la fa ed è costretto a rientrare ai box per ritirarsi. Ci vuole qualche minuto per capire cosa sia successo davvero: niente problemi meccanici ma un contatto con la McLaren di Lando Norris che ha causato una foratura. Davvero sfortunatissimo il pilota inglese, arrivato a pochissimi giri dal completare una gara certo diversa da quella che si era immaginato.

F1 Olanda ripartenza safety car
Fonte: Twitter (@F1)

Le sofferenze dei tifosi della Rossa non sono ancora finite, visto che il redivivo Hamilton spinge forte alle spalle di Sainz. La penalizzazione di Perez rende decisamente interessante la posizione dello spagnolo, che però ha perso contatto dall’Alpine di Gasly. L’ex campione del mondo inglese prova in ogni modo a superare il ferrarista, che però riesce a tenerselo alle spalle. Sainz finisce quindi in quinta posizione, nonostante la penalizzazione di Perez.

Ci sarà anche spazio per qualche polemica, visto che alla curva 1 ci sarebbe stato un contatto tra la Mercedes e la Ferrari ma, almeno per oggi, può anche bastare così.

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