Nostro inviato a Manchester
Una delusione da paura, una delusione che brucia e scaraventa giù, Ibrahimovic ha persino un altro timbro di voce: «A testa alta? Non mi importa molto, a me dispiace e basta, ci tenevo tantissimo e invece siamo usciti dalla Champions». È il medesimo giro di quelli che hanno avuto la forza di mettersi davanti a dei taccuini, Adriano, inizialmente in panchina, uno dei primi: «Certo che ho accettato le decisioni di José ma questo non cambia niente: uscire dalla Champions fa male anche se dicono che siamo stati sfortunati».
Vieira è molto avvilito e non cerca scuse: «Un altro fallimento, ogni anno c'è una speranza nuova e una nuova delusione. Ma è stata anche colpa mia, il primo gol è stata proprio colpa mia». Il capitano tenta di dare una scossa: «Usciamo a testa alta. Non so cosa stia pensando Mourinho ma voglio che sappia che di noi può continuare a fidarsi».
Ma eccolo José, neppure troppo tirato, rimbalza la prima domanda e parte con le sue considerazioni: «Io non so se anche con me non è cambiato niente. So che il Manchester è stato più forte di noi perché in due partite ha fatto due reti e noi invece nessuna». José forse per la prima volta fa onore agli avversari che lo hanno sconfitto: «Va avanti la squadra più forte, non ci sto a sentire critiche sui miei giocatori: hanno fatto il possibile per andare avanti c'è stata anche sfortuna, ma non mi piace parlarne. A me a un certo punto è sembrato che il Manchester fosse sparito, abbiamo avuto almeno tre occasioni, ma non è il momento di parlarne».
Allora di cosa parlare, del suo possibile addio? «In Italia cercate sempre di dare spiegazioni sbagliate a situazioni chiare. Noi siamo usciti dalla Champions perché non abbiamo ancora la personalità per vincerla. Ogni squadra arrivata a sollevare la coppa lo ha fatto dopo un percorso che non abbiamo ancora fatto. Io so cosa dovremo fare per diventare competitivi anche a livello internazionale. Ora tutta Italia sarà felice perché lInter è stata eliminata».
Se volete sapere cosa farò nel prossimo futuro ve lo dico subito: chiederò un incontro immediato con il presidente Massimo Moratti e gli dirò cosa dobbiamo fare nella prossima stagione. Io so che l'anno prossimo sia Santon che Balotelli avranno un anno di esperienza in più e questo sarà importante. Le grandi squadre si fanno spendendo soldi, ma ormai non può farlo più nessuno, o costruendo.
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