Moussaoui condannato all’ergastolo

Niente pena capitale per l’unico terrorista processato. L’11 settembre doveva schiantarsi sulle Torri gemelle ma finì in carcere prima

da New York

Zacarias Moussaoui, l'unico terrorista dell'11 settembre processato in America, è stato condannato all'ergastolo ieri pomeriggio ad Alexandria, in Virginia. L’uomo si trovava in carcere quando i commando di Al Qaida entrarono in azione negli Stati Uniti, lanciando quattro aerei di cui si erano impossessati contro le Torri gemelle di New York, il Pentagono e un quarto obiettivo a Washington che non è mai stato chiarito quale potesse essere. I passeggeri del quarto volo si ribellarono ai dirottatori, che fecero precipitare l'aereo in un campo in Pennsylvania.
Un mese prima dell'11 settembre Moussaoui, 37 anni, cittadino francese di origine marocchina, era stato arrestato in Minnesota, dove frequentava una scuola di pilotaggio. Il suo istruttore si era insospettito perché voleva imparare a decollare e a virare ma non gli interessava la manovra per l'atterraggio. Diceva che non ne avrebbe avuto bisogno. Gli agenti dell'agenzia investigativa federale, informati dalla scuola di volo, scelsero la strada più facile. Chiusero Moussaoui in carcere perché non aveva il passaporto in regola e non portarono le indagini fino in fondo. Per esempio non esaminarono il computer dell'arrestato dove c'erano nomi e recapiti dei suoi complici. Se questo fosse stato fatto forse sarebbe stato possibile prevenire il massacro a New York e a Washington.
L'accusa ha sostenuto che Moussaoui è direttamente responsabile dell'attacco dell'11 settembre perché, se dopo l'arresto avesse confessato, gli altri terroristi sarebbero stati fermati. La giuria ha fatto propria questa tesi con un verdetto in cui ha dichiarato l'accusato colpevole di strage, ma quando si è trattato di decidere la sentenza è rimasta per ben sette giorni in camera di consiglio prima di arrivare a una decisione. La scelta era tra ergastolo e pena di morte e per quest’ultima era richiesta l’unanimità che non c’è stata.
Moussaoui, che un perito ha giudicato infermo di mente, in un primo momento aveva negato ogni coinvolgimento nella strage, ma successivamente aveva confessato che avrebbe dovuto essere uno dei membri dei commando che entrarono in azione l’11 settembre. L’uomo alla lettura della sentenza ieri ha urlato beffardo ai suoi accusatori: «America hai perso, procuratori avete perso. Io ho vinto».


Al terrorista ha risposto indirettamente Bush, che aveva auspicato la pena capitale, poco dopo la lettura della sentenza: «È stato un processo equo. Si è chiuso un caso, non si è chiusa la nostra lotta al terrorismo. E noi vinceremo questa guerra».

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