da Milano
Si alza il sipario sul piano di Mps, che verrà presentato oggi a Milano. Al centro delle attenzioni cè lintegrazione con Antonveneta, che Mps ha deciso di acquistare per 9 miliardi. Nel piano sarà spiegato che tipo di banca sarà la nuova creatura, soprattutto alla luce delle cessioni di fabbriche prodotto e di sportelli messe in cantiere per fare cassa. Da queste dipenderà la futura strategia. Ma limpressione è che in molti vogliano vedere chiaro sullaspetto patrimoniale delloperazione: ai prezzi di ieri, Mps capitalizza 8,5 miliardi, mentre la sua preda costa 9. Un problema superato con laumento di capitale da 5 miliardi varato dallassemblea della scorsa settimana. A cui si aggiungeranno 2 miliardi di prestiti subordinati. Basterà a Bankitalia?
Il punto è che laumento è stato deciso dallassemblea prima di avere le autorizzazioni da Roma, che sono attese entro metà aprile. Una situazione particolare perché non si sa, al momento, quali saranno le richieste di Palazzo Koch. Ma la Fondazione Mps, primo socio della banca con il 59%, si è già impegnata a sottoscrivere laumento, «condividendo che lavvio delle procedure - si legge nel comunicato - coincida con il momento in cui i provvedimenti autorizzativi» arrivino a Mps. Dove per avvio delle procedure non si intende, evidentemente, lassemblea, che cè già stata. Il rischio è che qualcuno, a Palazzo Koch, interpreti male questo eccesso di fiducia dei senesi. E sul mercato cè già chi prevede paletti molto severi da parte del governatore. Anche perché il precedente di unoperazione portata avanti senza avere gli ok dellauthority, quella di Unipol su Bnl, non ha portato bene.
Nessuno, peraltro, conosce fino in fondo i termini del contratto di Mps con il Santander: a un socio che in assemblea ha chiesto di vederli è stato risposto «picche». Nessuno, quindi, sa se esistono o meno clausole di salvaguardia per Mps in caso di mancate autorizzazioni. O di rovesci del mercato. Né come funzionano, nel caso, eventuali penali.