«Mps sarà il terzo polo del Paese»

Diventare la terza banca del Paese alle spalle dei pesi massimi Intesa Sanpaolo e Unicredit-Capitalia. È l’obiettivo di Monte Paschi che in primo luogo accelererà sull’apertura dei propri sportelli: 2.300 il numero atteso al 2009. Agli analisti riuniti a Siena per ascoltare le strategie del gruppo (il piano industriale è stato confermato con 1,4-1,5 miliardi di utile al 2009), i vertici di Rocca Salimbeni hanno poi lasciato la porta aperta a eventuali acquisizioni. A condizione, però, che la Fondazione resti «il primo azionista». Mps ha quindi scartato operazioni a prezzi esagerati o con «pasticci di governance». L’esempio da seguire è invece Biverbanca che Siena ha rilevato da Intesa per farne il proprio polo di sviluppo nel Nord ovest ma strappare a Ca’ de Sass le 198 filiali che l’Antitrust ha chiesto di cedere potrebbe risultare più oneroso. In ogni caso il presidente Giuseppe Mussari ritiene che in Italia ci sia spazio «per un terza banca che cresca sempre più in termini di filiali, clienti e quota di mercato (la stima è dal 7 al 10% nei prossimi due anni ndr) «all’interno del piano industriale».

«Vedremo quali saranno le riflessioni degli azionisti - ha detto sulle possibili aggregazione - ma la questione della presenza in Italia resta». Entro 3-5 anni approderà infine in Borsa il polo del risparmio gestito di cui Mps resterà il primo cliente ma in cui entreranno, con il 30% a testa, un socio industriale e uno finanziario.

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