Mps, utile a 220 milioni. Niente cedola

Quest’anno niente dividendo per le azioni ordinarie di Monte dei Paschi, ma soltanto per le risparmio. Il cda dell’istituto di Rocca Salimbeni ha infatti deliberato di staccare una cedola di un centesimo per ogni titolo di risparmio. Ma nel giro di un anno la musica dovrebbe cambiare. «Sicuramente sì», ha risposto ieri, in occasione dell’incontro con la comunità finanziaria, il presidente di Mps Giuseppe Mussari, a chi gli chiedeva se l’anno prossimo segnerà il ritorno alla cedola anche per i titoli ordinari. «Con riferimento all’esercizio appena chiuso - ha aggiunto Mussari, che non ha speso una parola sulla questione della sua candidatura alla presidenza dell’Abi - abbiamo deciso di portare a patrimonio tutto l’utile generato».
L’istituto senese ha archiviato il 2009 con profitti netti pari a 220,11 milioni, dato inferiore alle stime medie degli analisti e ai 922,75 milioni del 2008. A pesare soprattutto la performance dell’ultimo trimestre, quando Mps ha accusato una perdita netta di 181,3 milioni, contro l’utile di 281,9 milioni dello stesso periodo del 2008. Niente dividendo, ça va sans dire, nemmeno per la Fondazione Mps, che controlla la banca con il 46% e che sembra avere già metabolizzato la notizia. «Un investitore istituzionale come la Fondazione - ha detto il presidente, Gabriello Mancini - non può che guardare lontano». Del resto, nei primi mesi del 2010 Mps ha registrato dati confortanti: nel primo trimestre non soltanto gli impieghi hanno mostrato una crescita annua del 4% ma anche il risultato netto dovrebbe essere passato in positivo dopo il rosso degli ultimi tre mesi del 2009. «Per l’anno in corso - ha dichiarato il direttore generale, Antonio Vigni - vediamo un miglioramento della redditività netta e, soprattutto grazie alla crescita delle commissioni, del margine di interesse», dopo che nel 2009 il dato si è attestato a 3,64 miliardi (-4,6% annuo). In miglioramento anche il patrimonio: il Tier 1, attualmente al 7,5% (post Tremonti-bond), salirà sopra il 7,7% grazie alla cessione degli sportelli a Intesa Sanpaolo e a Carige. E secondo i calcoli di un analista potrebbe incrementare fino all’8,5% con la cessione di alcuni asset immobiliari e l’introduzione della nuova normativa sul capitale di Basilea.

Proprio tale normativa, ha dichiarato Mussari, farà slittare la presentazione del nuovo piano industriale, inizialmente atteso entro giugno, perché «è necessario capirne l'impatto, per ora è tutto volubile». Ieri in Borsa Mps ha ceduto il 2,74% a 1,138 euro.

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