Le mucche d’autore al «macello»

La bellezza suscita invidia che può trasformarsi in ossessione. C’è chi non riesce a tollerare la vista di un’opera d’arte, senza sentire l’irrefrenabile impulso di distruggerla. C’è chi si innamora così tanto di un oggetto che non più concepire la propria vita senza. Questo quanto accaduto alle mucche della «Cow Parade», che si sta trasformando in una vera e propria mattanza.
«Hot milk» l’opera di Marijana Savic esposta in piazza Cairoli è stata vandalizzata durante il corteo del 1° maggio con dello spray. Una mucca rosa salmone, il colore del Sole24Ore ricoperta dai grafici dell’andamento della borsa. «Hot Milk» era il suo nome, scelto per sottolineare la valenza del denaro, «caldo» per definizione nel gergo tecnico. Non ha pensato al costo dell’opera chi l’ha imbrattata, non ha considerato il valore di un mese di lavoro chi, proprio il giorno della festa dei lavoratori, l’ha vanificato. Ora la mucca è sottoposta a restauro e l’artista è profondamente amareggiata.
«Quando mi hanno chiamata è stato uno shock, non le dico quando l’ho vista - racconta Marijana Savic -. Era come se avessero fatto del male al mio bambino, per me quella mucca significava un mese di duro lavoro, fatto con amore e l’orgoglio di aver partecipato a una manifestazione che ha fatto il giro delle principali metropoli del mondo. Ora mi viene da dire che forse Milano non è pronta per questo genere di manifestazioni, eppure la “Cow Parade” è pensata per abbellire la città. Doppiamente vandalo chi ha rovinato la mia opera. L’unica consolazione è stata la solidarietà dei passanti che mi hanno chiesto informazioni sul significato della mia opera».
Ammontano così a quattro le vittime della mattanza. «Precious Cow», la coloratissima mucca di Nicoletta Veronesi esposta in via Dante è stata rubata e mai più ritrovata. Un’altra è stata spostata e danneggiata durante i festeggiamenti per l’Inter il 22 aprile. Per non parlare del rogo appiccato a quella di Barbara Zucchi il 13 aprile: la sua mucca in largo Donegani era ricoperta da un migliaio di piume incollate una per una. Anche in questo caso un lavoro lungo, laborioso, creativo e fatto per amore di una città, che sa ripagare solo con vandalismi e meschinità. In tutte le altre metropoli del mondo, a eccezione di Praga, non si è verificato niente del genere.
«Andiamo avanti - dice determinata Gisella Borioli, direttrice artistico dell’evento - le due opere verranno rifatte, per dare un segnale. E dire che la città ha reagito bene, l’iniziativa è piaciuta». «Cow parade» non significa solo arte: le mucche verranno battute all’asta da Sothesby’s e il ricavato verrà devoluto in beneficenza.

«Atti vandali che in questo caso sono doppiamente vergognosi. È possibile che i writers, che hanno velleità artistiche, si permettano di rovinare le opere altrui?» si chiede indignato l’assessore all’Arredo Urbano Maurizio Cadeo.

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