Multa record per MyWay

Il Tesoro infligge sanzioni per 3,3 milioni agli ex dirigenti della Banca 121 (oggi Mps) per le irregolarità riscontrate nell’offerta dei prodotti

Multa record per MyWay

da Milano

Mano pesante da parte della Consob nei confronti dei 40 manager e funzionari della ex Banca 121 (gruppo Mps) coinvolti nella vicenda dei prodotti finanziari My Way e For You, venduti come piani di investimento a 90mila clienti per un importo di 2 miliardi di euro e in seguito investiti da una serie di ricorsi da parte dei consumatori. Dopo aver svolto l’istruttoria, la Commissione di vigilanza ha infatti deciso di proporre che i dirigenti vengano puniti con una maximulta da 3,3 milioni. Il ministero dell’Economia ha deciso di accogliere la proposta.
Le sanzioni vanno a colpire soprattutto l’ex direttore generale del Montepaschi, Vincenzo De Bustis, al quale è stata comminata una multa di 145mila euro. Oltre a De Bustis, pene pecuniarie di minore entità ma comunque d’importo non irrilevante, dovranno essere pagate, tra gli altri, anche da Andrea Bentivoglio, Antonio Silvano Andriani, Stefano Bellaveglia e Marco Mazzucchelli. Tutti, compreso l’ex direttore generale di Rocca Salimbeni, hanno comunque già presentato ricorso contro la decisione. Il provvedimento risale allo scorso 30 maggio e ingiunge a Mps Banca Personale (l’ex Banca 121) e al Monte dei Paschi di Siena «di pagare con obbligo di regresso nei confronti dei responsabili, le somme determinate, presso la sezione di Lecce (sede della vecchia Banca del Salento, proprietaria del marchio 121 prima dell’acquisizione del Mps, ndr) della tesoreria provinciale dello Stato entro il termine di trenta giorni dalla notifica del presente decreto».
La vicenda risale alla fine del 2002, quando la ex Banca 121 venne accusata dalle associazioni dei consumatori di aver collocato in modo poco trasparente i prodotti “innovativi“ My Way e For You, in realtà ritenuti una sorta di mutui mascherati. Prodotti immessi sul mercato senza il via libera preventivo di Consob e Bankitalia perché non previsto dalla normativa. In seguito, il gruppo Mps fu bersagliato dalla pioggia di ricorsi presentati dai clienti perdendo numerose cause in tribunale sulla base dell’inadeguatezza, riconosciuta dai giudici, tra il profilo di rischio del risparmiatore e le caratteristiche del piano finanziario. Subito dopo la presentazione dei primi reclami, l’istituto aveva deciso di bloccare la commercializzazione dei due prodotti.


Nel 2003, inoltre, un’altra bufera giudiziaria si era abbattuta sulla ex Banca 121, con l’accusa di truffa aggravata e continuata rivolta nei confronti dei suoi ex dirigenti per la vendita di prodotti presentati ai clienti come sicuri grazie a nomi che richiamavano tipologie di titoli di Stato (Btp-index e Btp-online). Un’operazione finalizzata a rendere la banca più appetibile, grazie all’aumento del Roe, in vista dell’acquisizione da parte del Mps.

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