«Multe pazze, il Comune chieda scusa ai cittadini»

«La Corte costituzionale ha stabilito che una cartella esattoriale senza le generalità del responsabile del procedimento di riscossione, è illegittima. Ottima notizia per le migliaia di cittadini vessati dalle multe pazze. Pessima per l’amministrazione capitolina - commenta Roberto Rastelli (Udc), presidente della commissione speciale Controllo garanzia e trasparenza del Comune -. Soprattutto dopo quanto si è affrettato a precisare Attilio Befera, amministratore delegato di Equitalia, che controlla la concessionaria per la riscossione Gerit: «Noi siamo solo esecutori. Nella cartella ci limitiamo a riprodurre le indicazioni trasmesse dall’ente impositore. Nel caso delle multe romane, il Comune». Traduzione? La responsabilità è solo del Campidoglio». «Conseguenze? - spiega Rastelli - Valanga di ricorsi e previsioni di entrate disattese quando non tramutate in vere e proprie voci di spesa se, come sembra, i ricorsi saranno accolti». «Ricordo - dice l’esponente Udc - che durante il Consiglio comunale straordinario sulle multe pazze del 31 ottobre, da me promosso, non c’è stata da parte dell’amministrazione capitolina nessuna assunzione di responsabilità. Ma i motivi non mancavano. Prima si è scoperto che l’anno di emissione delle multe spesso non coincide con quello di iscrizione nei ruoli di riscossione. Poi la sentenza n. 42551 del Giudice di pace ha accolto la richiesta di risarcimento danni avanzata da un cittadino definendo la condotta del Comune “vessatoria se non estorsiva”, conseguenza di una “colpa grave e cosciente”. Oggi, infine, si apprende che in numerose cartelle esattoriali manca il riferimento al responsabile del procedimento.

E quindi la cartella è illegittima. Amministrazione superficiale, accanita, in torto? Comunque responsabile. A dispetto del suo silenzio. È arrivato il momento che l’amministrazione comunale chieda scusa ai cittadini romani».

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