Franco Sala
La chiameremo Sabrina, aveva solo 15 anni. Unesistenza troppo breve, spezzata laltra notte da un improvviso arresto cardiaco. Sulla causa della morte è stata avviata uninchiesta. I genitori della studentessa, vogliono sapere tutta la verità, esigono chiarezza e per averla si sono rivolti ai carabinieri. Il fascicolo finisce sulla scrivania di Vincenzo Nicolini, il sostituto procuratore della Repubblica del tribunale di Monza incaricato di seguire il caso.
Sabrina era una studentessa modello. Frequentava la seconda liceo dai frati Salesiani a Sesto San Giovanni. Intorno e addosso a sé, Sabrina aveva tutte le cose che rendono bella la vita di chi ha pensieri colorati daria e di sole: perché morire? La ragazza qualche giorno fa comincia ad avvertire un fastidioso malessere, vomita, soffre di un forte mal di testa, la mamma chiama il medico, il quale le prescrive la cura che ritiene indicata. Passano due giorni e alle nove di sera Sabrina ha una brutta crisi, le sue condizioni di salute peggiorano in un baleno. Il padre pensionato, la madre casalinga e il fratello maggiore precipitano nel panico, ma riescono a rianimarla. Poi chiamano il 118. A casa, dove abitano a Nova Milanese, arriva lambulanza. Pochi minuti e Sabrina è davanti ai dottori dellospedale di Desio. Qualche ora dopo il suo giovane cuore cessa di battere. Per sempre. Sabrina non cè più. I genitori, ritengono che, allinterno della struttura sanitaria, qualcuno non abbia fatto il possibile per strappare la loro figlia alla morte. «Credo racconta il padre che sia indispensabile stabilire tutta la verità sulle cause che hanno portato la nostra ragazza a una fine così misteriosa. Allospedale ci avevano assicurato che potevamo stare tranquilli. Invece...».
Intanto il magistrato che ha aperto linchiesta ha disposto lautopsia sul corpo della giovanissima e ha ordinato il sequestro della cartella clinica e le ricette dei farmaci prescritti dal medico di famiglia. «Da parte nostra racconta Roberto Riva, direttore sanitario dellospedale è stato fatto tutto il possibile. Abbiamo attivato tutte le misure e gli interventi di rianimazione necessari. In ogni caso, adesso dobbiamo attendere le decisioni della magistratura alla quale spetta il compito di fare piena luce sullaccaduto».
«Ora spiega Antonio Pizzi, procuratore capo di Monza abbiamo tutti gli elementi per valutare lintera vicenda. Durante i primi giorni della prossima settimana saremo in grado di stabilire la verità e quindi assumere i relativi ed eventuali ulteriori provvedimenti».
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