«Uno spettacolo che ha la forza di esprimere delle angosce di un passato remoto senza mai smettere di parlare di una realtà attuale che conosciamo tutti benissimo»: finisce così lultima recensione di Franco Quadri, il grande critico teatrale scomparso ieri. La recensione, scritta poco prima del ricovero in ospedale per la malattia che in poco più di due mesi ha avuto il sopravvento, era dedicata al Misantropo di Molière messo in scena in gennaio al Duse di Genova: ma la sua conclusione riassume bene, come in un inconsapevole testamento, la visione che Quadri aveva del teatro nella sua accezione più alta, e della sua capacità di parlare alluomo moderno.
Per Franco Quadri, che a Milano era nato nel 1936 e che allesperienza teatrale milanese ha dedicato la parte più profonda della sua avventura di critico, traduttore ed editore, il Piccolo Teatro apre la sua «Scatola Magica» per ospitarvi domani la camera ardente. Dalla rivista Sipario, Quadri era approdato nel 1967 a Panorama.
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