Napoli - Undici ore di lavoro senza interruzione, quasi mezza giornata con il camice bianco indosso, tra i suoi pazienti e le cartelle cliniche. Stremato, quando la sua giornata di lavoro sembrava fosse finalmente terminata, il cuore del professor Filippo Minieri, 60 anni, ha ceduto. Una collega si è subito accorta della gravità della situazione. Lo ha soccorso, nell'ambulatorio dove il medico si stava svestendo degli indumenti da lavoro, sono accorsi altri colleghi. Troppo tardi: un infarto molto probabilmente lo ha fulminato in pochi secondi. Se n'è andato così il primario del reparto di Chirurgia endovascolare dell'ospedale Cardarelli di Napoli. Minieri è morto in quello che da oltre 30 anni era il suo mondo.
Al Cardarelli sono tutti choccati. Nel breve referto stilato dal collega e amico, Antonio Muzj è scritto che il «prof Minieri è deceduto per arresto cardiocircolatorio».
Il Primario di Chirurgia endovascolare era sposato, aveva tre figli, viveva nella collina di Posillipo. Domani probabilmente, nella chiesa di Santa Maria della Consolazione, in via Villanova, poco distante da casa, verranno celebrati i funerali.
Con altri colleghi, Minieri aveva fondato all'interno della cittadella ospedaliera del Cardarelli, il reparto di Chirurgia endovascolare.
La polizia (come atto dovuto) ha sequestrato la cartella clinica del prof. Minieri. La salma del professionista è stata trasferita presso l'Istituto di Medicina legale della Seconda Università dove oggi su disposizione della magistratura verrà eseguita l'autopsia.
Il primario di Chirurgia endovascolare aveva trascorso alcune ore della sua lunga giornata di lavoro, in sala operatoria, dove aveva guidato la sua équipe in alcuni interventi chirurgici. Terminato il lavoro con il bisturi, Minieri era rientrato in reparto dove aveva visitato i pazienti ricoverati. Poi, in ambulatorio a studiare le cartelle cliniche di ognuno ed a organizzare il lavoro della notte e del giorno successivo. Quando sembrava che finalmente fosse arrivato il momento di «staccare» ha salutato i suoi collaboratori e si è infilato nello spogliatoio per togliersi il camice e rimettersi in giacca e cravatta. Una botta al cuore ha messo fine alla sua vita. Amava il mare e le barche l’instancabile professionista.
Lo ricorda il direttore sanitario del Cardarelli, Franco Paradiso. «Il prof. Minieri era un uomo serio, un grande lavoratore. Purtroppo è incappato in un problema improvviso, per il quale non è stato possibile fare qualcosa per salvarlo». Potrebbe essere stato l'enorme numero di ore di lavoro la causa della morte che ha colto il prof. Minieri.
Il Dottor Muzj, amico e collega dello scomparso da trent'anni, spiega. «Era legatissimo al reparto e ai pazienti. Purtroppo potrebbe capitare a chiunque, anche a chi si trovi in strada, di morire come è successo a lui. Adesso siamo tutti più soli».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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