Il museo di arte contemporanea cambia sede prima ancora di nascere. Non si sposterà di molto, in realtà, da un porta della Fiera allaltra. La casa dellarte contemporanea, di cui si parla e si dibatte da anni, senza che se ne sia vista nemmeno lombra, avrebbe dovuto nascere allinterno di City Life, il megaprogetto divenuto famoso a Milano per i tre contestatissimi grattacieli e diventare, una volta ultimato, di proprietà del Comune come onere di urbanizzazione. Adesso lannuncio: potrebbe cambiare sede e venire ospitato nel Padiglione 3 della Fiera che si affaccia su piazza VI febbraio. Attendeva la palazzina Liberty del 1922, lex palazzetto dello sport per intenderci, ben altro futuro: nel progetto di City Life, infatti, quella dovrebbe diventare il Palazzo delle Scintille e ospitare il più grande centro culturale per bambini di Europa, grazie alla collaborazione del Muba. Il trasloco di poche centinaia di metri, da largo Domodossola a piazza VI febbraio, ha infiammato Gli animi di Palazzo Marino, diventato più volte teatro di scontri tra lassessore alla Cultura Vittorio Sgarbi e il collega allo sviluppo del territorio Carlo Masseroli, tanto da costringere il sindaco Letizia Moratti a mettere mano allagenda e a fissare per domani, nel ruolo - ancora una volta - di paciere, un incontro top secret. La palazzina Liberty del 22, infatti, 15mila metri quadrati di superficie, sarebbe secondo Sgarbi perfetta per ospitare il museo, per un unico e forte motivo: la palazzina esiste già. «Non ci sarebbe bisogno di aspettare il 2011 per avere un museo di arte contemporanea, di cui si discute da decenni. La stupenda palazzina è pronta». E poi Milano non ha ancora dato un tetto allarte contemporanea, perdendo così punti rispetto a Napoli, Roma che a breve inaugurerà il secondo lotto del Maxxi, terzo polo espositivo dedicato, Torino, che vanta più sedi, tanto per fare degli esempi. Insomma una storia sfortunata quella delledificio a pianta quadrata che si trasforma in cerchio, un omaggio a Leonardo di Daniel Libeskind, che in origine avrebbe dovuto ospitare il museo del design, inaugurato alla Triennale il 6 dicembre scorso. Lo scorso marzo, infatti, il sindaco aveva annunciato che il progetto, opportunamente modificato, avrebbe finalmente ospitato larte di oggi. Cosa che ha scatenato le ire dellassessore dalla cultura Vittorio Sgarbi, che pur essendo titolare del settore, non era stato consultato: «È stato deciso tutto senza alcun dibattito e senza consultarmi. Non solo, non si capisce perché la gestione del museo sia stata affidata alla Triennale.
Usare un edificio esistente, il Padiglione 3, inoltre, vuol dire partire subito». Luscita del critico, provocatore per professione, ha fatto trasalire il collega Carlo Masseroli. «Stiamo lavorando alla variante del progetto nella direzione dellinteresse pubblico» le sue lapidarie parole.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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