Sono 114392 i visitatori del museo del mare, 90667 per il Galata, 16366 per il Castello D'Albertis, 7359 per il Museo navale di Pegli. I dati, che si riferiscono all'anno scorso, sono stati presentati dalla presidente Maria Paola Profumo in occasione dell'inaugurazione, ieri mattina, del nuovo padiglione della pesca al Galata. Il trend per il 2007 rimane invariato per il museo di Pegli, mentre aumenta di 11,6 per cento per il Galata e del 30,05 per cento per il Castello D'Albertis. Il bilancio delle affluenze è stato pubblicato ieri anche perché il consiglio di amministrazione è scaduto e verrà rinnovato dopo le votazioni per il rinnovo del consiglio comunale. Da gennaio 2005 sia la presidente, sia i consiglieri, non hanno preso un centesimo. Emolumenti e gettoni di presenza, pari a quelli di un presidente di circoscrizione e di un consigliere comunale, sono stati destinati agli investimenti per la programmazione. I finanziamenti raccolti in questi anni di lavoro, invece, sono di circa 5,5 milioni di euro. Ieri è stato annunciato anche che verrà realizzato il collegamento tra l'Acquario e il Galata grazie a un accordo con dei privati che hanno trovato la soluzione per il trenino di collegamento lungo il tratto fra i moli e piazza Caricamento e via Gramsci. Il Museo del mare genovese parteciperà anche alla gara per l'allestimento, nel 2011, di un'esposizione di cultura marinara nella città di Abu Dhabi.
Dai bilanci di fine mandato all'inaugurazione del padiglione della pesca. La struttura è stata allestita al secondo piano del Galata e il progetto rientra nel percorso Open Air Museum. Il visitatore, dopo avere ammirato la parte ottocentesca dell'esposizione, Brigantino e Cantiere, e dopo avere lasciato il leudo in costruzione sulla battigia, incontra un'altra attività legata all'arenile, la pesca. L'allestimento, che intende evidenziare lo spaccato di una società legata al mare, non soltanto la cantieristica, ma anche la pesca, presenta la ricostruzione di un tratto di spiaggia in cui sono presenti differenti elementi. Si va dal carretto carico di ceste contenenti il pescato, alle attrezzature utilizzate per la pesca, nasse e palamiti, al gozzo in cui sono presenti le rimanenti attrezzature tradizionali, come reti, specchi, lampare, remi. C'è poi una vetrina polifunzionale che richiama la parete della baracca del pescatore e un paio di modelli di antiche barche da pesca provenienti dalle collezioni Fiaschi e Valente, che completano l'allestimento delle sale.
Un'altra sezione del padiglione della pesca sarà allestita all'aperto, a Calata Vignoso, e sarà destinata a spiegare la pesca ligure, nella sua evoluzione storica, fino al concetto di ecosostenibilità.
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