da Milano
Laggregazione di Antonveneta con Mps è una delle poche operazioni andate in porto in Europa nel pieno della crisi dei mercati e delle banche in particolare. Per listituto guidato da Giuseppe Mussari ci sono opportunità e costi, Tra questi ultimi gli analisti di Goldman Sachs stimano i ratio partimoniali Tier 1 (solidità in relazione ai rischi) al di sotto il 5%, contro il 6,5% ritenuto adeguato e indicato nel piano industriale.
Uno studio di Credit Suisse stima il core Tier 1 a fine 2008 a 5,8%, «il più basso tasso di solvibilità tra le banche italiane», mentre Lehman Brothers ha pubblicato ieri uno studio che lo stima al 4,7%. Il reintegro dei coefficienti patrimoniali è per Siena una priorità. E deve passare dalle cessioni che, in un momento come questo, non saranno una passeggiata. La vendita degli sportelli esteri (18 in Francia, 4 in Belgio), è in sospeso; sui 150 sportelli italiani gli inviti a manifestare interesse sono stati mandati a 20 banche e a settembre si attendono le risposte; per la Sgr la trattativa esclusiva sembrava chiusa in luglio, invece è stata rinviata a settembre.
Nel frattempo i senesi devono fare fronte a qualche mal di pancia «padovano». Per Mps, il senso delloperazione Antonveneta era la rete di mille sportelli. Ma ora che non ci sono più gli olandesi di Abn uno dei problemi è il mercato secondario dei bond della banca. Mentre con Abn si poteva garantire ai sottoscrittori il riacquisto (per listituto veneto oltre 5 miliardi di raccolta nel 2007), Mps, a corto di capitali, non se lo può permettere, deve girare i titoli sul mercato secondario a prezzi che scontano un merito di credito passato da AA- (quello di Abn) alla A singola. Infine la banca senese ha azzerato la divisione finanza di Antonveneta a Milano, quella che gestiva i flussi finanziari generati dalla rete.
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