Mutu «beccato» contro la Lazio

Firenze Per Adrian Mutu il viaggio all’inferno continua. Nemmeno 24 ore per riprendersi dallo choc della positività del dopo Fiorentina-Bari del 10 gennaio che ne spunta un’altra. Dieci giorni più tardi, al termine di Fiorentina-Lazio (partita nella quale il romeno aveva segnato una doppietta) altro controllo antidoping e nuove tracce di sibutramina, lo stimolante che annulla gli effetti della fame. Così Mutu, dopo essere stato sospeso in via cautelare dalla Figc, riceve la richiesta di stop anche dal Tribunale nazionale antidoping del Coni. Il giocatore non chiederà le controanalisi, secondo quanto emerge dal suo entourage: è convinto di essere pulito e vuole mettersi a disposizione della procura antidoping proprio per dimostrare la sua buona fede. «Mutu è stato sicuramente ingenuo e per questo sono un po’ arrabbiato con lui, ma la sua buona fede non è in discussione - le parole del patron Andrea Della Valle -. Il ragazzo è distrutto, ha capito la leggerezza commessa, ma siamo fiduciosi». «La colpa è di quelli che hanno prodotto quelle pillole - la difesa della mamma di Adrian Mutu, Rodica - sul foglietto illustrativo non c'era scritto nulla.

Quelle pillole le avevo portate con me in Italia e penso di averle dimenticate e che lui ne abbia preso una per curiosità». Il presidente della Lazio Lotito, appresa la notizia, ha tuonato: «La partita va annullata, ma prima voglio vedere i regolamenti, comunque ne vedrete delle belle».

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