Napoli-Juve, comincia la sfida

Marcello Di Dio

Dalla passerella-show di sedici giorni fa nel Birra Moretti alla sfida vera di stasera. Il palcoscenico di Napoli-Juventus sarà lo stesso (un San Paolo gremito all’inverosimile), cambia la posta in palio: una qualificazione agli ottavi di Coppa Italia - chi vince incontrerà il Parma a novembre -, competizione che può diventare un obiettivo importante della stagione di entrambe le squadre.
Non sono più i tempi delle sfide scudetto, quando in campo c’erano Platini e Maradona. O di un quarto di finale di Coppa Uefa, che diciassette anni fa proiettò gli azzurri al prestigioso successo europeo. Il Napoli-Juve di oggi è l’antipasto del match clou di una nobile serie B quasi ai nastri di partenza (Tar permettendo). Dal 2001, ultima volta del confronto diretto, il club partenopeo ha iniziato le sue tribolazioni: prima la retrocessione tra i cadetti, poi il fallimento e la conseguente ripartenza dalla C, infine l’arrivo di patron De Laurentiis e la meritata risalita. Con grandi ambizioni di ritorno in A. Quella che la Juve vorrebbe riconosciuta nuovamente dal Tribunale amministrativo (udienza prevista il 1° settembre, saranno discussi anche il ricorso «ad adiuvandum» - ovvero per sostenere le ragioni della società bianconera - di due tifosi piccoli azionisti e quello del comitato «giulemanidallajuve»), dopo le sentenze di Calciopoli.
Anche se il club bianconero, per bocca dell’avvocato Montanaro, attende ora una risposta da Coni e Governo sulla richiesta di una discussione approfondita dei riflessi economici e sociali che la decisione della Corte Federale comporta sul futuro della Juve. In pratica, una via di conciliazione diversa dalle carte bollate e dalle sedi giudiziarie che potrebbe anche interrompere l’iter amministrativo intrapreso dalla società torinese. «Ci vuole serenità, anche da parte delle autorità sportive e non solo - l’appello da Rimini del presidente della Fiat Montezemolo -. Mettiamo la parola fine e lavoriamo sul futuro del calcio, con un senso di equità e con rispetto delle pene inflitte a tutti».
Stasera, però, spazio al pallone e al sogno napoletano di fare il primo sgarbo all’odiata Signora. Che avrà a disposizione i campioni del mondo Buffon, Del Piero e Camoranesi (semplici spettatori nello show televisivo dell’11 agosto scorso), ma non Trezeguet e Zalayeta. E se l’uruguaiano è rientrato in ritardo dal suo paese d’origine (sarà multato), più sospetta l’assenza del francese. Misterioso il malanno che lo terrà fuori dalla prima sfida delicata della stagione, visto che mercoledì a Cesena aveva giocato tutti e novanta i minuti. Si affacciano così ipotesi di un trasferimento dell’attaccante: già venerdì il quotidiano spagnolo parlava dell’interesse del Real Madrid, ma alla finestra ci sarebbero anche Manchester United (alcune voci davano il padre di Trezeguet ieri in Inghilterra per parlare con Ferguson) e Milan.

Deschamps dovrebbe così affidarsi a un attacco con il solo Bojinov. Il tecnico del Napoli Reja schiererà il consueto 4-3-1-2, ma potrà godere anche del tifo dei 70mila. Che al San Paolo può valere più di una fantastica giocata.

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