Migliore risposta alla «crisetta» del Napoli non poteva esserci. Una sestina che regala il botto a Fuorigrotta molti giorni prima di quelli di Capodanno e chiude un 2011 da incorniciare, se si pensa allapprodo in Champions e al brillante girone di qualificazione.
Non cè Lavezzi (con il Pocho, che tornerà forse a fine gennaio, media punti più alta per i partenopei) ma i tre tenori dellattacco vanno tutti a segno, complice limbarazzante difesa del Genoa: una nuova doppietta di Cavani (dopo quella al Lecce di 19 giorni fa) che decide di non infierire, lennesimo gol di Hamsik ai Grifoni (il quarto in 11 sfide dirette) che è anche il quinto stagionale in campionato dello slovacco, il terzo centro di Pandev che trova di fronte a sè una prateria. Alla festa partecipano anche Gargano, che può sorridere dopo il sofferto inizio di stagione, e Zuniga: per entrambi primo gol stagionale.
Era la giornata delle conferme in casa Napoli: la prima doveva arrivare dal Cile, con il sì dellUniversidad per lacquisto dellesterno offensivo Vargas; la seconda dal San Paolo, con gli azzurri - super nellavventura di Champions - chiamati a riprendere la marcia un po a rilento in campionato. Sette punti e una sola vittoria (quella già citata con il Lecce) nelle ultime 7 gare erano un bilancio in passivo per la truppa di Mazzarri che alla vigilia ha richiamato i giocatori allumiltà e a una maggiore attenzione in fase difensiva - «bucata» troppo dagli avversari nelle ultime settimane. Da ieri è scattato il piano rimonta, grazie anche a un avversario apparso troppo debole e capace di «impensierire» (eufemismo) il Napoli solo dopo la rete di Jorquera. E Malesani torna sulla graticola.
Se gli azzurri tornano a vincere, cancellando l1-3 subìto dalla Roma, proprio la squadra di Luis Enrique sta risalendo imperiosamente la classifica. Dopo il ko di Firenze, punto più basso della gestione tecnica dellasturiano, sono arrivati tre risultati positivi: il pari con la Juve, il successo del San Paolo e ieri la vittoria a Bologna. Dominio assoluto dei giallorossi, che piegano la tenue resistenza degli emiliani con i gol di Taddei (diventato titolare inamovibile) e Osvaldo. Litalo-argentino sarà pure rissoso e dal carattere difficile, ma sotto porta è implacabile: al «DallAra», il suo stadio nel 2009, segna la settima rete personale. Mai era stato così prolifico in Italia, tranne che in B con il Lecce (8 gol).
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