Cronaca locale

Il padre del baby ladro ucciso: "Qualunque cosa ha fatto, non doveva morire"

Il padre del 15enne se la prende con il carabiniere: "Si è distrutto la vita pure lui". E difende il figlio morto: "Era un grande lavoratore incensurato"

Il padre del baby ladro ucciso: "Qualunque cosa ha fatto, non doveva morire"

"Vi dico che quel carabiniere lo ha voluto ammazzare. Ha sparato alle spalle. Da ora in poi, mia moglie ed io vivremo per questo signore e per gli altri nostri 3 figli. Non vogliamo vendetta, ma deve essere fatta giustizia". Così Vincenzo Russo commenta le dinamiche che hanno portato alla morte del figlio, il 15enne ucciso a Napoli dopo aver tentato di rapinare un carabiniere. Il padre del baby ladro si è detto certo della sua tesi, secondo cui il militare avrebbe sparato con l'intenzione di togliere la vita al ragazzo: "Con i miei occhi, in ospedale, ho visto che era stato colpito da un proiettile al petto. Il dottore mi ha detto che il secondo lo aveva raggiunto dietro alla testa. Ci sono le telecamere, vadano a vedere i filmati".

Nell'intervista rilasciata a La Repubblica, il giovane è stato descritto come un grande lavoratore: "Aveva lasciato la scuola dopo la terza media. Lavorava, ma davvero, non per finta: muratore, barista, garzone in salumeria e poi da un fruttivendolo". L'adolescente era stato inserito in un progetto dagli assistenti sociali, eppure era andato a commettere una rapina: "Voglio innanzitutto sottolineare che era incensurato. Potrebbe anche aver commesso una stupidaggine, ma qualsiasi cosa abbia fatto, non vale la vita di un ragazzo di 15 anni". L'uomo ha voluto chiarire che la sua "non è una famiglia di delinquenti".

"Il carabiniere si è rovinato la vita"

Vincenzo Russo però in passato ha avuto dei problemi con la giustizia: "Avevo problemi di tossicodipendenza, ma dal 2004 ho chiuso tutti i conti con la giustizia". Adesso per vivere usufruisce del reddito di cittadinanza e nel frattempo aspetta il pagamento dell'ultimo mese di una borsa lavoro: "Siamo una famiglia a posto. Il mio primo figlio era un po' una testa calda ma adesso lavora, i piccoli vanno a scuola".

Ugo è morto in ospedale, al Pellegrini, dove i parenti hanno devastato il pronto soccorso mettendolo fuori uso: "L'ho visto anche io ma non so chi sia stato. Però, mettetevi nei panni delle persone del quartiere, avevano saputo che un ragazzo di 15 anni era stato ucciso in quel modo". L'uomo ha visto suo figlio per l'ultima volta alle ore 21.00 prima della morte: "Era dal barbiere, si stava tagliando i capelli. Gli ho detto che con la madre saremmo andati a mangiare un panino". Lo ha poi rivisto alle 6.00 di ieri mattina: "Aveva la testa fasciata, provavano a rianimarlo, ma non c'era nulla da fare". Infine Vincenzo ha parlato anche del carabiniere, ora indagato per omicidio: "Questa tragedia cambierà per sempre la nostra vita. E anche quella dell'uomo che ha sparato. Se ha un cuore, si è distrutto la vita pure lui".

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