Ugo Russo, il garante dei detenuti: "A Napoli non giri col Rolex"
4 Marzo 2020 - 21:45Pietro Ioia, garante dei detenuti presso il comune di Napoli, ha dichiarato: "Poteva essere fermato al primo colpo al petto, non do la colpa al carabiniere, ma con il rolex al polso non ci giri"
Pietro Ioia, garante dei detenuti per il comune di Napoli ed ex detenuto, è intervenuto recentemente al programma La Zanzara di Cruciani e Parenzo in onda su Radio24. Ioia ha parlato dell'omicidio del giovane Ugo Russo, dicendo la sua sul triste episodio avvenuto nel quartiere Santa Lucia a Napoli: “Per me due sono le vittime. Il carabiniere ed il ragazzo. Non mi sento di stare dalla parte del carabiniere o del ragazzo. Però penso che la reazione del giovane carabiniere è stata un poco eccessiva, infatti è accusato di omicidio volontario”. Quanto accaduto poteva essere fermato prima? Ioia ha dichiarato: “Si, si, al primo colpo al petto si poteva fermare. E poi noi sappiamo com’è questa città, come si fa a camminare con un Rolex in coppa o’ braccio, insomma, sai che più o meno puoi subire una rapina. Tu sei carabiniere. Devi sapere queste cose. Io col Rolex al braccio a Napoli non ci cammino”.
Ugo Russo, il carabiniere che gli ha sparato ha colpa?
Il carabiniere 23enne in servizio nel bolognese che ha sparato a Ugo Russo può essere realmente considerato colpevole di un delitto? Pietro Ioia si è espresso anche su tale questione, affermando: “No, la colpa al carabiniere no, però…Il punto fondamentale è che col Rolex al polso a Napoli non giri. Guarda che il sindaco ha fatto un’ordinanza proprio per i turisti col Rolex da anni. Lasciate il Rolex in albergo e mettete l’orologio di plastica”. Nonostante tutto, a Napoli c'è una parte di popolazione che sembra dare ragione al 15enne defunto. Ioia ha spiegato la situazione: “Lì c’è consenso solo per l’età del ragazzo, ma nel cuore nostro sappiamo che il ragazzo ha sbagliato. Perché il guaglione teneva 15 anni, p***a miseria. Non si può morire così a 15 anni a Napoli”.
Quindi cosa avrebbe dovuto fare il giovane carabiniere ora indagato per omicidio volontario? Forse lasciare a casa la pistola? Ricordiamo come il militare in quel momento non fosse in servizio. Il garante dei detenuti ha risposto in tal caso: “Per me si. Era meglio se lasciava a casa la pistola e l’orologio. Sappiamo com’è Napoli. Senza Rolex non succedeva”. Vincenzo, padre del 15enne, ha espresso alcune dichiarazioni circa la collanina trovata nella tasca di Ugo. L'uomo ha affermato: "La collanina che Ugo aveva in tasca quando è morto e che in molti hanno pensato fosse il bottino di una precedente rapina, era invece sua. Tante foto lo dimostrano".