Napolitano: federalismo fiscale, serve una legge nazionale

Il presidente della Repubblica, in visita a Bolzano, rilancia il tema delle autonomie e spiega: "Dovrà esserci una legge nazionale". Poi aggiunge: "Il governo nascerà fra pochi giorni"

Napolitano: federalismo fiscale, serve una legge nazionale

Bolzano - Per il federalismo fiscale in Italia occorre una legge per la quale aveva già presentato un progetto il precedente governo Prodi. Ora si attendono le proposte del nuovo esecutivo di Silvio Berlusconi che, assicura il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non potranno non tenere conto delle richieste che arrivano dalle Province e Regioni autonome. Durante un incontro con la giunta della Provincia autonoma di Bolzano e con alcuni esponenti politici locali, Napolitano si sofferma sulla questione del federalismo fiscale più volte avanzata durante la campagna elettorale e ripresa negli ultimi giorni. "Per il federalismo fiscale - dice il capo dello Stato - ci dovrà essere una legge nazionale. Già il precedente Governo aveva presentato un programma. Vedremo quali intenzioni e linee programmatiche enuncerà il nuovo governo, da qui a non molti giorni". In ogni caso, continua il presidente della Repubblica, "qui (in Alto Adige, ndr) c’è una realtà di autonomia fecondamente esercitata di cui nessuno potrà non tenere conto".

"Nuovo governo fra pochi giorni" "Farò fra pochi giorni le consultazioni. Come voi sapete - ha aggiunto il presidente della Repubblica - il numero dei gruppi parlamentari nel Parlamento nazionale si è ristretto e questo alleggerisce l’agenda delle mie consultazioni. Naturalmente, ascolterò, anche i rappresentanti delle minoranze e tra queste quello dell’Alto Adige".

"Grazia ai terroristi? Ho deciso un anno fa" Sulla decisione di concedere la grazia ai terroristi tirolesi per gli attentati compiuti negli anni ’60, per i quali sono stati estradati dall’Italia, Napolitano, ha preso già una decisione lo scorso anno, nel corso di una visita ufficiale in Austria. I terroristi che si sono macchiati di fatti di sangue, non riceveranno quindi la grazia, malgrado le richieste avanzate anche oggi a Bolzano dai militanti della Sudtiroler Freiheit, il partito guidato da Eva Clotz. A ribadirlo è lo stesso Napolitano che si è fermato qualche minuto con i cronisti al termine di un incontro con la Giunta della Provincia di Bolzano, prima di recarsi in via Resia per depositare una corona la monumento che ricorda i martiri del lager davanti alla chiesa San Pio X. A chi gli chiede se durante l’incontro si è discusso anche della concezione della grazia ai terroristi, Napolitano ha detto: "No. Il mio colloquio con il presidente Luis Durnwalder non era pubblico". Su quel tema, continua, "ho preso delle decisioni lo scorso anno che forse sarebbe bene ricordare prima di aprire altre questioni". Lo scorso anno in Austria il presidente della Repubblica disse che avrebbe esaminato le richieste e che aveva deciso di concedere questo beneficio a coloro che non si erano macchiati di reati. I cinque terroristi per i quali è richiesta la grazia, invece, nei loro attentati negli anni ’60 avrebbero preso di mira e ucciso diversi esponenti delle forze dell’ordine.

"Giusto adeguare lo Statuto dell'autonomia" Giorgio Napolitano elogia l’uso "molto fecondo" delle risorse e dei diritti concessi all’Alto Adige dallo statuto autonomo. I risultati, a suo avviso, sono "invidiabili", anche se ci sono delle inevitabili ombre. "Oggi io sento di visitare una provincia eccellente, e voglio indicarla così come faccio quando giro per l’Italia e mi sento il dovere di mettere in evidenza le eccellenze". Con tutto ciò, l’impegno di "adeguare" lo statuto dell’autonomia è un’iniziativa positiva, che il capo dello Stato approva, ma che a suo avviso richiede un approccio attento. "È un problema che dovete discutere innanzitutto fra voi, in modo concreto, senza ansie ed equivoci di nessuna parte, anzi in modo da comunicare serenità a tutta la popolazione di Bolzano". Infine, Napolitano ha incoraggiato gli amministratori dell’autonomia a presentare le loro richieste nei prossimi giorni al governo che nascerà ed ha assicurato che presterà a questi temi la massima attenzione.

Omaggio ai martiri del lager Il capo dello Stato si è recato al Muro del lager di Bolzano, un monumento della memoria nazionale, per rendere omaggio alle migliaia di uomini e donne di diversa nazionalità che in quel lager soffrirono e morirono.

Il Presidente ha deposto una corona al monumento che ricorda i martiri del campo, richiamando i valori della Resistenza e ricordando "l’odissea tragica" di internati e deportati, sottolineando come "il ricordo di quella tragedia sia fissato nei principi e nei doveri della Costituzione".

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