Narcisa Martillo Morán

Questa ecuadoregna nacque nel 1833 a Nobol, piccolo villaggio in diocesi di Guayaquil, settima dei nove figli di modesti contadini. Rimasta orfana prima di madre e poi di padre, verso i quindici anni, per non essere di peso al resto della famiglia, si trasferì a Guayaquil per lavorare come sarta presso famiglie benestanti. Era molto religiosa e cercava sempre luoghi dove potesse con tutta tranquillità attendere alle sue devozioni. Lavorò in diverse case di signore borghesi, ma anche dai gesuiti e infine presso la b. Mercedes Molina. Chiedeva, come alloggio e laboratorio, posti come la soffitta o il sottoscala, proprio per essere lasciata in pace. Nel 1865 il suo confessore, Amedeo Millan, fu trasferito a Cuenca e Narcisa lo seguì; anche per assisterlo, poiché era malato. L'uomo morì di lì a poco e il vescovo di Cuenca le chiese se per caso le interessava entrare tra le carmelitane. Ma lei non si sentiva portata alla vita claustrale. Tornò dunque a Guayaquil, dove riprese il suo vecchio lavoro. Il suo nuovo direttore spirituale era il francescano Pedro Gual, che però stava in Perù, a Lima. Dietro suo invito, la Morán nel 1868 lo raggiunse. Il frate le trovò alloggio nel monastero detto del Patrocinio, tra le terziarie domenicane.

Poiché la Morán viaggiava sulle vie mistiche e il Gual era impegnato in parecchie altre occupazioni, la direzione di lei fu assunta dal confessore del monastero, don Manuel Santiago Medina. Narcisa Martillo Morán visse in quel luogo gli anni che le restavano, interessandosi solo di Dio e di nient'altro; fino al 1869, anno in cui morì.

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