Per giocare in questa squadra devi avere un solo requisito: sulla carta didentità, alla voce «residente a...» si deve leggere una via, piazza o salita del quartiere. Altrimenti, sei fuori. Un po come al Celtic dove se non sei cattolico non giochi, o nellAtletic Bilbao dove devi essere basco per poter indossare la camiseta: nel Certosa i tuoi dati devono parlare certosino.
Un quartiere che si ritrova simpaticamente intorno ad una squadra con la passione di chi ha il piacere del pallone e magari sogna di poter arrivare a bissare la favola Chievo. A Certosa, quartiere della Valpolcevera, è nata lomonima squadra che partirà con il campionato di Terza categoria da ottobre. Venti ragazzi tutti uniti dalla loro origine: «Cercheremo di essere anche competitivi, ma la volontà è unaltra: divertirci tenendo alto il nome della delegazione» spiega Fabio Carletti, ideatore della nascita della società e prossimo allenatore-giocatore della squadra coadiuvato da Riccardo Borda e Paolo Gaggero. Team creato in poche settimane grazie alla collaborazione di commercianti e ragazzi della zona che si sono messi a disposizione costruendo un vero e proprio organigramma societario che ha come presidente Anselmo Carletti e come vice Salvuccio Russo, il parrucchiere del quartiere. In campo andranno ragazzi cresciuti calcisticamente tra la polvere del famoso «piazzale», il campo che ha allevato generazioni di giovani, tra i quali Matteo Ivaldi e Davide Scarfò che, insieme a Carletti, già qualche anno fa avevano deciso di costruire una squadra che avesse il nome di Certosa come punto di riferimento: si chiamava Cartusia e nel giro di poche stagioni salì dalla terza categoria alla promozione. «Ma le ambizioni erano diventate talmente alte che la situazione ci è scappata di mano - ricorda Carletti -. Così abbiamo deciso di fondere il Cartusia con la gloriosa Rivarolese per poi ricreare latmosfera giusta con il Certosa, senza ambizioni ma tanta voglia di stare insieme».
Un progetto al quale stanno credendo in molti, altri giocatori hanno lasciato le loro squadre per partecipare al progetto di Carletti come Luca Giordano e Matteo Cileone. Tutti uniti nel segno di Certosa e sullo sfondo un progetto benefico: gli incassi delle partite serviranno per finanziare ladozione a distanza di bambini disagiati.