RomaÈ lo scacco matto al Terzo polo, un cavallo di Troia che irrompe nella battaglia più cruenta contro Berlusconi e che potrebbe mandare allaria tutti i piani degli oppositori. Nasce un gruppo nuovo alla Camera: venti deputati spuntano fuori dal gruppo misto - bacino di comunanza incolore di tutti i fuoriusciti dai gruppi - e formano uninedita entità parlamentare. Unoperazione tenaglia per chiudere Fli e Udc in un non-senso politico. Ieri lesordio in aula: maggioranza a più venti voti, notevolmente rafforzata.
Il nuovo gruppo, che si chiama «Iniziativa responsabile», si costituirà ufficialmente questa mattina, sosterrà il governo e si proporrà come soggetto perfettamente allineato al programma di centrodestra e moderato, con una nota di indipendenza rispetto al Pdl. I nomi più noti sono quelli dellex colomba finiana Silvano Moffa, dellex Pd Calearo, con gli ex Udc del gruppo di Romano (Pid), gli esponenti di Noi Sud (ex Mpa), gli Adc di Pionati e altri ex finiani come Giampiero Catone. La notizia, oltre ad essere rilevante dal punto di vista tecnico, perché il gruppo nascente imporrà modifiche nelle commissioni, è politicamente deflagrante. Lo è nei numeri, e lo si è visto ieri, alla prima prova: la maggioranza a Montecitorio ha superato le opposizioni di ben 100 voti al momento dellesame della mozione Pd sullo stato della giustizia in Italia e di 20 voti nella mozione del Terzo polo: «Sono molto soddisfatto - il commento del Guardasigilli Angelino Alfano - è stata una grande prova della maggioranza. Il numero dei voti di vantaggio coincide in linea di massima con il numero dei membri del gruppo di responsabilità». Berlusconi ha definito lesame di ieri una «nuova fiducia». Il 14 dicembre i voti di vantaggio per la maggioranza erano stati 3, ieri 17 in più.
Ma la nascita del nuovo gruppo è anche un colpo al cuore dei centristi dellUdc e dello stesso Fini. La creatura di Moffa e Romano, il cui responsabile sarà per ora a Luciano Sardelli (Noi Sud-Pid), si propone infatti di essere ciò che Futuro e Libertà voleva diventare nei giorni della nascita: gruppo saldamente nella maggioranza, indipendente, di centrodestra. Di questo possibile clone di Fli si discuteva alla Camera già prima di Natale, ma pochi pensavano che Moffa e compagni potessero raggiungere quota 20 iscritti, il numero minimo per costituire una formazione nuova.
Altrettanto imbarazzo e malcontento, si vociferava ieri in Transatlantico, cè nellUdc, che a questo punto diventa non indispensabile per la maggioranza, inchiodato a unopposizione subalterna al Pd e che difficilmente si potrà proporre per guidare il centrodestra del futuro, idea che Casini saltuariamente evoca per immaginare il fatidico dopo-Berlusconi. Bruno Cesario (ex rutelliano), che già il 14 dicembre votò con la maggioranza, spiegava ieri al Giornale: «Cè malcontento in molti gruppi, alcuni deputati non sono valorizzati». E quindi la formazione potrebbe pure allargarsi. Così almeno fanno trapelare gli ottimisti.
Le critiche ai responsabili ieri sono state violente anche dai più moderati di Udc e Fli. Il finiano Adolfo Urso: «È unoperazione di palazzo già fallita». Giorgio Conte (vice di Bocchino): «Sono solo attaccati alle poltrone». Altro che responsabili, «questo è il gruppo dei disponibili», commentava acidamente il falco futurista Fabio Granata.
I responsabili potrebbero creare problemi a Fli anche a livello di visibilità in aula. I venti reclamano infatti i posti attualmente assegnati a Futuro e Libertà, che, pur essendo allopposizione, occupa i banchi compresi tra Pdl e Lega. I «responsabili» vorrebbero insomma spedire i finiani negli scanni tristi del gruppo Misto.
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