Oggi è il gran giorno. Nasce «Baby sette miliardi», il bambino che porta la popolazione mondiale al nuovo traguardo. Anzi, la bambina. Visto che i calcoli delle Nazioni Unite hanno previsto che il 31 ottobre 2011 appunto sarebbe nato il «7th billion baby», che sarebbe stata una femmina e che la cicogna lavrebbe portata in India. Precisamente nello stato di Uttar Pradesh, quello del Taj Mahal, nel Nord del Paese. Sono due i villaggi che si sono preparati a festeggiare il lieto evento, con lorganizzazione della ong britannica «Plan», che coglie loccasione per sensibilizzare lopinione pubblica sugli aborti selettivi che in India vengono effettuati a danno della bambine. La nuova nata sarà probabilmente figlia di una donna di 25 anni di nome Pinky Pawar, moglie di un calzolaio.
Forse sono solo previsioni simboliche e il sette miliardesimo essere umano sceglierà un altro angolo del mondo. Ma che sia in arrivo è matematico. Chissà come si chiamerà e che vita avrà. Sotto questi auspici si spera unesistenza felice, probabilmente sarà anche lunga. Il piccolo assisterà allarrivo del bambino numero otto miliardi, che dovrebbe vedere la luce nel 2025. Adnan Nevic invece vive nella cittadina di Visoko, appena fuori Sarajevo. Il 12 ottobre 1999, quando è nato, il mondo lha salutato come labitante mondiale numero sei miliardi. Oggi ha 12 anni e adora «smanettare» con il computer. «Sette miliardi di persone hanno bisogno di nutrimento. Di energia. Di offerte interessanti in materia di impiego e di istruzione. Di diritti e libertà. Di libertà di espressione. La libertà di allevare i propri figli in pace e sicurezza»: è il messaggio del segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. Le cifre globali però non sono confortanti. La vita media in Europa è di 80 anni secondo lUnfpa (Fondo dellOnu per la popolazione), ma nellAfrica a sud del Sahara laspettativa è di appena 54 anni. Sono leggermente diminuite le persone che vivono con 1,25 dollari al giorno, sono comunque molte: erano 1,8 miliardi nel 1990 e 1,4 miliardi nel 2005. È scesa anche la proporzione di coloro che non hanno abbastanza cibo, sono però aumentati in termini assoluti: erano 815 milioni nel 1990 e sono 925 milioni oggi. Crescono anche le disparità sociali: nel 1960 il 20 per cento della popolazione possedeva il 70 per cento delle ricchezze, oggi ne possiede il 77 per cento. Siamo troppi sulla Terra? I «malthusiani» credono che il pianeta sia eccessivamente affollato e sfruttato dagli esseri umani.
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