Nasce (sul web) la più grande biblioteca storica dedicata al Risorgimento

Si inserisce nelle manifestazioni organizzate per le celebrazioni dei 150 anni della nascita dello Stato italiano anche la costruzione di un portale in cui ricostruire la nascita dell'idea della nazione rileggere i testi e i manifesti dei protagonisti di quell'epoca

Nasce (sul web) la più grande biblioteca storica dedicata al Risorgimento

A passi lenti e meditati ci avviciniamo ad una delle ricorrenze più importanti della nostra storia collettiva. Nel 2011 si celebreranno, infatti, i 150 anni dalla nascita dello Stato italiano. Fin da quest'anno è tutto un pullulare di mostra, eventi, convegni e celebrazioni. Qui vogliamo parlare di un'occasione culturale (non ci viene in mente altra espressione per indicarla) più unica che rara. E soprattutto a disposizione di chiunque e in qualsiasi posto si trovi. Vale a dire la nascita di un portale web dedicato al periodo risorgimentale e alla nascita dell'idea di nazione (o meglio al suo sviluppo e al suo trionfo finale).
L'indirizzo internet nel quale cercare non soltanto notizie utili per qualsiasi ricerca su questo periodo storico ma anche documenti audio e riproduzioni anastatiche di testi, manifesti e libri ormai introvabili, è il seguente: www.progettorisorgimento.it ed è stato costruito dalla biblioteca dell'Accademia di Santa Cecilia in collaborazione con la biblioteca della fondazione Giangiacomo Feltrinelli e dall'istituto Gramci di Roma.
Il sistema in cui si articola il portale si compone di un motore di ricerca e di presentazione di risorse digitali provenienti da diverse fonti; di un'applicazione web per la creazione e la gestione dei contenuti, in grado di organizzarli e riutilizzarli attraverso molteplici forme di presentazione; e di un «digital repository» che garantisce la conservazione e l'accesso ai materiali prodotti - lezioni da scaricare, riprese audiovisive dei seminari, ecc - fruibili integralmente in streaming (e presto - assicurano i curatori - disponibili anche in formato podcast).
Intanto - spiega David Bidussa, responsabile della biblioteca della fondazione Fetrinelli - il portale vanta la più grande biblioteca sulla storia risorgimentale. «Sono disponibili molti testi - continua Bidussa - nella loro prima e originaria edizione e versione. Testi dei quali anche storici di vaglio hanno perso le tracce o ne ignorano persino l'esistenza».
Il portale propone anche alcuni percorsi multimediali. Il primo si intitola «Diventare nazione». Qui scopriamo che l'idea di comunità nazionale ha una prima espressione nella nascita della Guardia civica e nella definizione dei suoi compiti. Un'esperienza che caratterizza il biennio democratico in Italia (1848-1849) e che è particolarmente significativa in alcune aree del Paese (per esempio, Genova, Livorno, Pisa, nel Lombardo-Veneto e soprattutto nella Repubblica romana). È l'idea del cittadino protagonista (adesso tanto in voga), che assume su di sé la responsabilità delle sorti dello Stato e che si fa garante della sua libertà. I manifesti e i proclami si rivolgono a questa nuova figura di cittadino e testimoniano della costruzione di un nuovo modello di cittadinanza. Così come il celeberrimo «Canto degli italiani», meglio conosciuto come «Inno» di Mameli o «Fratelli d'Italia», adottato dalla Repubblica italiana quale inno nazionale il 12 ottobre del 1946. L'inno nacque nell'autunno del 1847. Il testo di Goffredo Mameli fu musicato di getto da Michele Novaro e presentato ai cittadini genovesi e a vari patrioti italiani in occasione del centenario della cacciata degli austriaci dalla città ligure. Dopo pochi giorni, tutti lo conoscevano e durante le Cinque giornate di Milano, gli insorti lo intonavano a squarciagola: il canto degli italiani era già diventato un simbolo del Risorgimento. E sul portale si può quindi ascoltare il «Canto degli italiani» in una versione orchestrata e diretta dal maestro Armando Trovajoli.
Sempre sotto lo stesso percorso ritroviamo tutti i principali protagonisti di quella battaglia, prima ancora culturale che politica, da cui sono maturate le premesse delle guerre risorgimentali. Tra i tanti protagonisti (ognuno con i suoi link e con i rimandi ai testi riprodotti anastaticamente) troviamo anche un avo del fondatore del nostro giornale (Giuseppe Montanelli, 1813-1862), Cristina Belgioioso, Monaldo Leopardi e Melchiorre Gioia. Altro percorso interessante è quello intitolato «Costruire la nazione» dove troviamo l'acceso dibattito che ha visto fronteggiarsi Mauro Macchi e Niccolò Tommaseo. La questione dell'indipendenza e della priorità della libertà - come ebbe a scrivere lo stesso Macchi nel 1850 - è legata non solo al futuro profilo politico dell'Italia, ma al modo di pensare un percorso di equilibrio economico, capace di superare le differenze e le difformità, conseguenze della disunità politica (parole che risuonano sinistramente attuali in un periodo - quale è il nostro - in cui il federalismo fiscale ed economico è diventato tema centrale nel dibattito politico).


Gli altri percorsi che completano il portale sono «Fare gli italiani» (con una sezione dedicata esclusivamente al «garibaldinismo»), «Gli "altri" italiani» (con una lunga serie di documenti che ricostruiscono la cultura popolare del nostro paese nel XIX secolo), «Rappresentare gli italiani» (con link che rimandano al libro «Il gattopardo» di Tomasi di Lampedusa e un altro dedicato alla trasposizione cinematografica curata da Visconti).

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