È nata una nuova stella della ricerca: combatterà il dolore

PharmEste, dotata di laboratori, ha già 3 milioni di finanziamenti: svilupperà progetti dell’università di Ferrara contro le neuropatie

Milano, capitale della biomedica e dell’industria farmaceutica, ha dato vita ad una nuova realtà pubblico-privata, che punta all’innovazione, in particolare allo sviluppo di nuovi farmaci per la cura del dolore. Questa nuova stella della ricerca, come un bambino prematuro è fragile, necessita per questo di tante cure: un incubatore ha facilitato i primi momenti di vita, un passaggio che sovente si rivela denso di rischi per la stessa sopravvivenza. Andiamo per ordine e raccontiamo questa storia che ricorda un antico adagio: «When there is a will, there is a way», quando vi è la volontà, la determinazione, si trova sempre una strada percorribile.
L’incubatore, chiamato Z-Cube, è stato fortemente voluto dall’azienda farmaceutica Zambon che con tale strumento ha voluto favorire il decollo di idee innovative che per mancanza di un ambiente adatto e di adeguate conoscenze e capitali, rischiavano di inaridirsi prima ancora di sbocciare. È poi iniziata l’analisi di tanti progetti fino a quando uno, presentato dall’università di Ferrara, aveva tutti i requisiti potenziali per lo sviluppo industriale. È stata così formata una specifica società, la PharmEste, una azienda farmaceutica a capitale italiano con sede in Ferrara, che opererà nel settore del dolore neuropatico. PharmEste, quale unico spin-off universitario trasformato in impresa, valorizza il know-how sviluppato in seno all’Università di Ferrara. Dotata di un primo finanziamento di oltre 3 milioni di euro, opererà con una propria struttura di ricerca, laboratori ed un management dedicato allo sviluppo del portafoglio di brevetti, prodotti e progetti a forte contenuto innovativo mirati allo sviluppo di molecole antagoniste del recettore della capsaicina (TRPV1) utilizzata per il trattamento del dolore neuropatico e dell’iperattività vescicale. La nuova società intende competere direttamente con le grandi multinazionali estere che operano nel settore.
Questo accordo, il primo del suo genere in Italia, permette alla ricerca più avanzata presente in Italia di dotarsi di strumenti, know how e risorse finanziarie in grado di sviluppare terapie farmacologiche competitive. PharmEste opererà come centro di eccellenza nella ricerca secondo le logiche del business e di un piano industriale dettagliato. «In un momento nel quale è generalizzato il grido d’allarme per la crisi della ricerca e dell’innovazione in Italia nei settori trainanti della scienza e della medicina, l’annuncio di PharmEste segna un punto di discontinuità con il passato. Crediamo che l’idea di business su cui si basa la società e il settore nel quale sta operando, siano tra i più dinamici della medicina, con rilevanti potenzialità economiche» ha commentato Claudio Semeraro, amministratore delegato di Z-Cube.
PharmEste sta attualmente sviluppando e testando nuovi antagonisti del TRPV1 di prima generazione. Queste terapie sono applicabili ad oltre 7 milioni di pazienti in tutto il mondo affetti da diverse forme di dolore neuropatico, per una spesa complessiva di 2,5 miliardi di Euro.

«Nei test in vitro e vivo le caratteristiche farmacologiche si sono dimostrate superiori a quelle dei principali farmaci presenti sul mercato e in linea con quelle delle molecole in fase di sviluppo da parte della concorrenza», ha dichiarato Mario Faravelli, CEO PharmEste.

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