Un indennizzo per i giocatori prestati alla nazionale, lo chiedono i club, storia abbastanza recente ma già vecchia in un calcio che tritura tutto a tripla velocità. Ora però siamo alla stretta finale, il presidente del Barcellona Joan Laporta si è fatto promotore di un nuovo attacco frontale alle massime federazioni internazionali in occasione della riunione della Commissione strategica della Fifa. La volontà delle società calcistiche è determinata, quella delle federazioni anche, laccordo non sarà semplice. Soprattutto Cbf e Afa, le due potenti federazioni sudamericane di Brasile e Argentina sono molto irritate. Chiedono che venga riconosciuto loro il diritto assoluto sui tesserati, ricordando che sono state loro a formarli. Queste federazioni si ritroverebbero a indennizzare i club europei, dove giocano la stragrande maggioranza dei loro convocati, quindi con denari che escono dai confini e non aiutano certo leconomia dei già dissestati bilanci delle squadre sudamericane. Per contro Laporta ha portato lesempio dellultimo fenomeno Leo Messi, che non ha svolto la preparazione in Argentina ma nelle giovanili del Barcellona in cui è entrato ancora giovanissimo. E si è chiesto se sia giusto che la federazione argentina lo possa convocare senza che il Barcellona ne riceva un compenso.
«Fifa e Uefa devono ascoltarci perché questa è la forza della ragione», ha detto Laporta, e sia Blatter che Michel Platini, presidente Uefa, hanno accolto il lamento.
Già nel 2003, al palazzo Uefa di Nyon, 104 club avevano espresso le loro perplessità sullultima iniziativa di Blatter, promotore della Confederation cup aperta alle nazionali vincitrici delle competizioni continentali. Le posizioni erano nette: una manifestazione senza futuro, inutile, la minaccia era di non assicurare la presenza dei loro tesserati e indurli a non accettare le convocazioni. Due anni più tardi, nel dicembre 2005, proprio Blatter ha segnato il primo passo verso una decisione favorevole ai club: «Penso che bisogna avere un po di rispetto per i club che mettono i giocatori a disposizione delle nazionali - disse -, e quindi a loro spetti una parte dei soldi che le federazioni prendono per la partecipazione alle grandi competizioni».
In un colpo solo ha trovato soluzione e soldi, ricordando alle federazioni che il denaro per indennizzare i club viene garantito dalla Fifa in occasione delle fasi finali del mondiale o dei campionati continentali. La Fifa garantisce circa 7 milioni di franchi svizzeri, circa 4 milioni e 500mila euro, ad ogni nazionale che partecipa alla fase finale di un mondiale, fino a 24 milioni, circa 13 milioni e 500mila euro, alla vincitrice. La questione al momento è relativa agli stipendi dei giocatori chiamati per le fasi finali delle grandi competizioni, tipo europeo o mondiale, una diaria da corrispondere al club per il numero di giornate in cui restano impegnati con le loro nazionali.
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