Nazionale Prandelli: «Cassano va aiutato, non lo abbandono»

Il caso Cassano arriva a scuotere anche il ritiro azzurro di Coverciano dove l’Italia di Cesare Prandelli si sta preparando all’amichevole di domani sera contro la Romania a Klagenfurt. FantAntonio, la cui ultima apparizione con la maglia della Samp risale alla sfida del 24 ottobre contro l’Inter, non è stato convocato da Prandelli e l’annotazione del ct è esemplare. «Non era giusto che un giocatore fuori squadra per motivi disciplinari fosse qui», la spiegazione fornita dal commissario tecnico, prima di addentrarsi tra le pieghe di una situazione che ha un po’ scombussolato i piani di Prandelli di una nazionale costruita sull’accoppiata Cassano-Balotelli: «È un caso diverso da quello di Balotelli, la cui espulsione col City non meritava una mancata convocazione. Ho sempre detto che Cassano è un giocatore che andava aiutato a crescere nelle difficoltà: credevamo che col matrimonio e l’attesa del figlio avesse risolto i problemi, ora non so cosa possa essere successo, ma io non lo abbandonerò. Lui sa di aver creato problemi alla Samp e alla Nazionale, se tornerà a giocare con la Samp o con un’altra squadra e ad avere i comportamenti giusti, tornerà in Nazionale». Difficilissimo, però, che torni a farlo con la maglia blucerchiata. Ieri il presidente Garrone è stato chiarissimo: «Cassano? Io continuo a tirare dritto per la mia strada - ha detto il numero uno blucerchiato -, perché ho ricevuto dei valori dalla mia famiglia. A volte, per difendersi si fa di tutto, anche mentire. Non dimentichiamo che cassano sino a 14 anni era in un gruppo di ladri e delinquenti. Mi hanno fermato due tifosi per la strada e mi han detto: “presidente, fa bene, continui cos씻.
Ma per un Cassano che manca dalla nazionale, c’è un Marchisio che deve lasciarla per un leggero edema alla gamba destra e c’è un Balotelli che torna. «Mi auguro che Mario possa ripetere in Nazionale - le “coccole” offerte da Prandelli - quelle straordinarie prestazioni messe in mostra nel campionato inglese.

L’ho rivisto col sorriso e con la voglia di giocare, questo è un momento particolare della sua carriera. Ho visto anche l’ultima partita, il suo era un fallo di gioco, ovvero non punibile con la non convocazione in azzurro».

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