
Anche in Italia scatta l'allarme per la Caravella portoghese, il celentarato marino potenzialmente letale per l'uomo. Molto simile a una medusa, la Caravella portoghese è in realtà un sifonoforo. Non è comune nel mar Mediterraneo, tuttavia negli ultimi anni sta cominciando a diffondersi. Dalla Spagna, è arrivata anche a raggiungere il mare che bagna la Francia e l'Italia, cosa che ha generato non poco allarme nelle autorità competenti.
La Physalia physalis, questo il suo nome scientifico, è un celenterato marino, appartenente al genere Physalia, ed è anche un sifonoforo. Non va dunque considerato come un organismo singolo, ma come un'aggregazione di individui chiamati zooidi. Non va dunque confuso con una medusa, per quanto possa ricordarne l'aspetto. A dover interessare è la sua pericolosità: le sue punture, molto dolorose, possono essere letali per l'uomo.
Viene chiamata "caravella" perché ricorda una caravella che viaggia a vele spiegate. Come abbiamo detto, però, si tratta di un insieme di quattro individui. Quattro polipi, per essere precisi. Uno dei polipi è quella sacca che vediamo in superficie, e che permette all'individuo di galleggiare. Il suo colore varia dal rosa al viola.
Si tratta di un essere carnivoro che si nutre di piccoli pesci e organismi marini. Dispone di ben dieci tipi di veleno, custodito nei vari tentacoli, ed è proprio questo a preoccupare. Attenzione, i tentacoli staccati sono altrettanto pericolosi, anche a giorni di distanza.
Una puntura per l'uomo può risultare fatale. I sintomi sono vari. Si parte dal dolore (un dolore descritto simile a frustrate), piaghe, febbre, malessere generale, fino ad arrivare allo shock anafilattico, ai problemi cardiaci e polmonari, fino ad arrivare alla morte. Dal momento che il pericolo è reale, sono stati già diramati dei divieti di balneazione.
In caso di puntura, i medici consigliano di immergere la parte aggredita in acqua a 45° per 20 minuti. In caso di peggioramento, è necessario rivolgersi al medico.
I cittadini sono inoltre pregati di segnalare la presenza degli esemplari alle autorità competenti, come la Capitaneria di Porto.In Italia non è ancora cosi diffusa, ma rimane il pericolo. Al momento alcuni esemplari sono stati individuati nel Sud del Paese e nelle isole, come Sicilia e Sardegna.