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Il sorpasso dei giovani stranieri, compiono più reati degli italiani

I dati raccolti dalla polizia indicano un aumento del 15% dei reati commessi dai minori a partire dal 2010. In aumento soprattutto i crimini violenti, con vittime prevalentemente di genere femminile

Il sorpasso dei giovani stranieri, compiono più reati degli italiani

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Criminalità minorile: per la prima volta i minori stranieri arrestati superano gli italiani

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La criminalità giovanile è in aumento. Ma la novità di questo triste fenomeno è che i minori stranieri arrestati o denunciati hanno superato gli italiani per la prima volta nel 2022, con numeri che confermano questo andamento anche per il primo semestre del 2023. I dati sono stati illustrati da Stefano Delfini, direttore del servizio analisi criminale della polizia di Stato, alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza nell'ambito dell’indagine conoscitiva sul degrado delle condizioni degli under 18.

Stando a quanto emerge dalle rilevazioni delle forze dell’ordine, tra il 2010 e il 2022 si è verificato un aumento delle segnalazioni relative ai minori pari al 15%. I reati cresciuti maggiormente sono quelli violenti, come rapine, lesioni dolose, risse e percosse. I furti hanno registrato un calo. Per quanto riguarda le vittime, la maggior parte sono coetanei dei giovani criminali e prevalentemente di genere femminile. In molti casi, si tratta di ragazze con meno di 14 anni. “Emerge dagli autori dei reati una mancanza assoluta di consapevolezza del proprio agire, con un utilizzo della violenza sproporzionata rispetto all’obiettivo”, ha commentato Delfini. “Nonché una mancanza di empatia nei confronti della vittima, come si evince dalle violenze sessuali di Caivano e Palermo”.

Molto frequente anche l’uso di alcol, droghe, psicofarmaci e dei social network come mezzo per affermare la propria identità di gruppo e veicolare messaggi violenti che, secondo il direttore, “aumentano la spettacolarizzazione di questi atti e il rischio emulazione per ragazzi che non hanno ancora sviluppato una capacità critica”.

Stefano Delfini ha anche esposto nel dettaglio i risultati di uno studio effettuato sulle babygang in concerto con l’Università Cattolica. Il fenomeno è in aumento e in molti casi si parla di una vera e propria emergenza legata a questi gruppi che, stando alle analisi della polizia, sono generalmente composti da meno di dieci individui e possono essere anche multietnici. Il direttore ne ha elencate quattro tipologie: quelle prive di una struttura gerarchica ben definita e si dedicano ad atti violenti o devianti, diffuse soprattutto nel centro-nord del Paese; i gruppi che si ispirano alla criminalità organizzata e proliferano nelle regioni dove vi è una forte presenza mafiosa; quelle che guardano alle gang sudamericane come ad un modello; quelle che perpetrano soprattutto rapine o altri crimini specifici e sono organizzate in modo chiaro e preciso.

Queste babygang sono composte principalmente da soggetti maschili, ma in alcuni casi vi sono anche ragazze che occupano posizioni di rilievo, così come gruppi composti interamente da femmine.

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