Il baritono russo Ildar Abdrazakov non prenderà parte al “Don Giovanni” in programma al Teatro Filarmonico di Verona. La decisione è stata comunicata dalla Fondazione Arena di Verona attraverso una breve nota, con cui l’ente ha annunciato l’annullamento della partecipazione dell’artista all’evento in programma dal 18 al 25 gennaio 2026. La scelta arriva dopo settimane di discussioni e contestazioni legate alla figura del cantante, ritenuto molto vicino al presidente russo Vladimir Putin.
Sull’episodio è intervenuto anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli: "Le arti e più in generale la cultura russa, al pari delle altre, sono sempre benvenute in Italia quando rappresentano un veicolo di dialogo e pacificazione fra i popoli. Non così, invece, quando diventano lo strumento di propaganda al servizio di un potere dispotico che non può e non deve avere diritto di cittadinanza nel mondo libero".
Tra le ultime prese di posizione contro l’esibizione di Abdrazakov c’è quella dell’Anti-Corruption Foundation, organizzazione fondata dall’oppositore russo Alexey Navalny. In un comunicato, la fondazione ha affermato: "Un altro alleato e propagandista di Putin sta progettando di esibirsi in Italia. Nel 2024 è stato un rappresentante di fiducia per la campagna presidenziale di Putin e ora dirige il Teatro dell'Opera e del Balletto di Sebastopoli, nella Crimea occupata, in Ucraina. Prevede di esibirsi al Teatro Filarmonico di Verona, in Italia, il 18, 21, 23 e 25 gennaio 2026. È anche ansioso di raggiungere l'Europa, soprattutto perché possiede una lussuosa villa qui". L’organizzazione ha aggiunto: "Se non interveniamo, avrà successo. Chiediamo al teatro di sostituire l'artista e di stabilire uno standard chiaro: i palcoscenici europei non devono fornire una piattaforma ai sostenitori pubblici attivi della guerra del Cremlino".
Già nell’ottobre scorso l’associazione culturale Liberi Oltre le Illusioni aveva chiesto alla Fondazione Arena di Verona e ai suoi soci fondatori — tra cui il ministero della Cultura, la Regione Veneto, il Comune di Verona, la Camera di Commercio e Cattolica Assicurazioni — di “agire con responsabilità e di bandire Ildar Abdrazakov”. L’associazione aveva dichiarato che “ospitare Abdrazakov significa normalizzare il regime di Putin e i suoi crimini” e aveva precisato: "Non si tratta di censurare le opinioni di un artista, né di censurare un'intera nazione, qual è la Russia, ma di responsabilità civica e opposizione alle azioni di Abdrazakov".
Non è la prima volta che l’artista si trova al centro di controversie. Nel 2024, il Teatro San Carlo di Napoli aveva annullato la sua partecipazione alla stagione 2024-2025 per motivi analoghi.
Un altro episodio destinato a scatenare polemiche dopo quanto accaduto lo scorso luglio, quando è stato cancellato il concerto alla Reggia di Caserta diretto da Valery Gergiev, direttore d’orchestra criticato per le sue posizioni considerate vicine al Cremlino. Una decisione che aveva provocato un confronto ad alta tensione con l’ambasciata russa a Roma.