
Una notizia drammatica ha scosso il mondo del running veneto e nazionale: Anna Zilio, maratoneta di 39 anni, è stata trovata senza vita nella sua casa a Verona nel pomeriggio di lunedì 13 ottobre 2025. A scoprirla sono stati i suoi genitori, che si sono recati presso la sua abitazione preoccupati per la mancata risposta ai loro tentativi di contatto. Al momento, le cause della morte restano avvolte nel mistero, mentre amici, compagni di squadra e appassionati si stringono nel dolore per la sua perdita.
Una donna multitasking
Anna Zilio non era solo un’atleta: dietro le sue doti fisiche e la passione per la corsa si celava un percorso intellettuale e professionale non meno significativo. Originaria di Marano Vicentino, aveva studiato Giurisprudenza e, per un periodo, lavorato come avvocata, prima di dedicarsi sempre più completamente al suo grande amore: la corsa.
Da qualche anno si era trasferita a Verona, dove era impegnata in un negozio di articoli sportivi, il Km Sport, a San Martino Buon Albergo. Lì si occupava della segreteria e gestione operativa del locale, affiancando la vita lavorativa alla sua passione atletica. Secondo il titolare, Emanuele Marchi, era “un pilastro della squadra”, una persona che “teneva su tutto lei” e portava entusiasmo e dedizione a ogni progetto.
I risultati sportivi
Nel panorama podistico, Anna si era guadagnata rispetto e ammirazione per i suoi traguardi e per la sua crescita costante. Il suo record personale in maratona era di 2h 52’43”, ottenuto a Verona nel 2021. Era tesserata con il Team Km Sport dal 2018 e partecipava con regolarità a eventi su strada e anche ultramaratone e trail.
Tra i suoi successi, spicca la vittoria alla 30 Trentina nel 2019, competizione molto apprezzata nel Triveneto. Nel 2022 si era piazzata seconda alla Maratona di Verona, risultando la prima italiana e avvicinando tempi notevoli. Solo pochi giorni prima della tragedia, il 5 ottobre, aveva corso la StrArzignano (10 km), classificandosi settima assoluta femminile. Nulla lasciava intendere che potesse accadere qualcosa.
Il lutto e i ricordi del mondo sportivo
La notizia della scomparsa ha avuto un forte impatto nel mondo dell’endurance veneto. Il presidente di Vicenza Marathon, Riccardo Solfo, ha descritto Anna come una ragazza “solare, sportiva, sana”, un’immagine che ben si sposava con chi la conosceva. “Siamo stati la sua squadra vicentina prima del trasferimento a Verona. I due anni con noi sono stati bellissimi”, ha ricordato con commozione.
Il Team Km Sport, sua società attuale, l’ha ricordata sui social come una colonna portante del gruppo: “In questo momento non troviamo le parole per esprimere il vuoto che lasci… eri una figura fondamentale per noi”. Anche realtà del running come Verona Run Marathon e società regionali hanno voluto unirsi al cordoglio, pubblicando messaggi di saluto, foto del suo arrivo al traguardo e ricordi del suo sorriso, della sua energia e della dedizione alla corsa.
Il mistero del decesso: cosa sappiamo e cosa non torna
Nonostante la rete del ricordo e del sostegno, permane un alone di mistero sulle cause della morte. Al momento non sono stati diffusi esiti di autopsia, né segni evidenti di violenza o traumi. Alcune fonti indicano che le autorità stanno valutando l’ipotesi di cause naturali, ma senza alcuna conferma ufficiale.
L’eredità di Anna Zilio
Anna lascia un doppio ricordo: come persona e come atleta. Sul versante umano, emerge il ritratto di una donna determinata ma umile, capace di portare nella comunità sportiva la sua passione e l’impegno quotidiano. La decisione di lasciare l’avvocatura per dedicarsi (almeno in parte) al mondo degli sport nasceva da una forza interiore: quella che trasforma la corsa in una dimensione esistenziale.
Sul piano sportivo, i suoi risultati parlano di una carriera concreta, con tappe che molti runner amatoriali sognano.
Ha saputo alternare le distanze, cimentarsi con corse lunghe, gare su strada e trail, dimostrando versatilità e amore per la sfida. In un mondo dove spesso l’attenzione si concentra solo sui grandi nomi internazionali, Anna rappresentava il legame vivo tra la passione locale e l’impegno quotidiano.