"Gravi fratture alla testa". L'orrore sul bimbo di appena 9 mesi

Il bambino era giunto giovedì mattina al pronto soccorso dell’ospedale di Sapri in stato d’incoscienza. Gli inquirenti stanno indagando in ambito familiare

"Gravi fratture alla testa". L'orrore sul bimbo di appena 9 mesi
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Un neonato di nove mesi originario di Vibonati, nel Salernitano, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico presso l’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, in seguito a gravi lesioni riportate alla testa, al collo e a un femore.

Il fatto

Il bambino era giunto giovedì mattina al pronto soccorso dell’ospedale di Sapri in stato d’incoscienza. Vista la gravità delle sue condizioni, i medici hanno immediatamente disposto il trasferimento in eliambulanza verso il capoluogo partenopeo, dove è stato operato d’urgenza e sottoposto a due interventi chirurgici nell'ospedale pediatrico Santobono Pausilipon di Napoli. Il piccolo è ricoverato in terapia intensiva e lotta tra la vita e la morte. Sull’accaduto sono in corso accertamenti da parte delle autorità.

A recarsi al pronto soccorso con il bambino è stata la madre, insieme al suo attuale compagno, che non risulta essere il padre del neonato. Dopo l’arrivo in ospedale e la valutazione del quadro clinico, il personale sanitario ha immediatamente informato le autorità. A seguito della segnalazione, i carabinieri della stazione di Vibonati hanno avviato le indagini per chiarire l’origine delle gravi lesioni riportate dal piccolo.

Le parole dei medici

"Questo bambino è arrivato da noi da un altro ospedale già sedato e intubato, la tac e la risonanza magnetica hanno evidenziato gravissime lesioni cerebrali con tracce emorragiche e segni di trombosi, frattura al femore e frattura di tre costole che potrebbero essere state causate in tempi diversi”. È il quadro fatto dal primario di neurochirurgia del Santobono di Napoli Giuseppe Cinalli riguardo al bambino di 9 mesi di Vibonati (Salerno), ricoverato oggi in fin di vita. Il professor Cinalli è stato intervistato in diretta dalla trasmissione Ore 14 in onda su Rai 2 condotta da Milo Infante. “Al momento - spiega Cinalli - non posso stabilire la data delle lesioni alle costole, che comunque sono in stato di avanzata guarigione al contrario di quella al femore, ma tutto questo sarà verificato con analisi specialistiche. I genitori del piccolo non hanno riferito alcun trauma o caduta, le sue condizioni sono estremamente gravi”.

La rabbia della mamma

La madre del bambino di 9 mesi ricoverato in fin di vita nell'ospedale pediatrico Santobono, a Napoli, affida il suo sfogo a un post su Facebook. Una settimana fa, il 28 maggio rende noto la donna nel post, il bambino era stato portato già in ospedale, nel Salernitano, ma il piccolo era stato dimesso. "Perché non è stato approfondito in ospedale quando ho portato mio figlio il 28 maggio? Perché è stato mandato a casa con un semplice antibiotico?", scrive la donna che chiede "silenzio" e di "portare rispetto per chi ha aiutato mio figlio tempestivamente nel portarlo in pronto soccorso. Tacete, per favore, e lasciateci in pace in questo momento di tanto dolore".

Cosa non torna

Le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire gli eventi che hanno preceduto il ricovero del neonato, focalizzando l’attenzione sul contesto familiare. Il bambino vive con la madre in una località costiera del comune di Vibonati, e gli inquirenti stanno approfondendo la dinamica domestica e i rapporti all’interno del nucleo, nel tentativo di comprendere le circostanze che hanno portato alle gravi lesioni.

Il padre del neonato, che risiede a Sapri, ha riferito agli investigatori di non trovarsi con il bambino al momento dell’accaduto. L’uomo ha inoltre spiegato che avrebbe dovuto vedere l’ex compagna nel pomeriggio dello stesso giorno per occuparsi dell’altro figlio nato dalla loro relazione.

L'ambito familiare

Gli inquirenti stanno concentrando l’attenzione sull’ambiente domestico in cui il bambino si trovava al momento del grave trauma. Per ricostruire con precisione quanto accaduto, sono in corso interrogatori a tutte le figure coinvolte: la madre, il suo attuale compagno – un uomo originario della Calabria e residente da tempo nel Salernitano – e il padre del piccolo.

Gli accertamenti si estendono anche al passato della coppia genitoriale, in quanto sarebbero emersi precedenti legati a tensioni familiari e denunce recenti. La vicenda ha profondamente colpito la comunità del Golfo di Policastro, scossa da quanto accaduto.

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