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"Chiamate continue...". Così le Ong intralciano la Guardia Costiera

Le continue chiamate dei mezzi aerei delle Ong stanno sovraccaricando i sistemi di comunicazione: l'allarme della Guardia Costiera

Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Un lavoro instancabile quello degli uomini della Guardia Costiera, costantemente operativi per sopperire alle tante richieste di intervento che arrivano alla loro centrale operativa e impedire che si verifichino altre tragiche morti in mare. Un lavoro, come denunciato dallo stesso corpo statale, spesso reso difficili proprio dalle tante Ong che transitano nel Mediterraneo per recuperare i migranti a bordo di imbarcazioni di fortuna. Stando a un accurato rapporto della Guardia Costiera italiana, infatti, le chiamate provenienti dai mezzi aerei delle Ong sarebbero così tante da inceppare i sistemi di comunicazione. Un problema non da poco, dato che molto delle operazioni di salvataggio consiste proprio nelle comunicazioni.

Sistemi sovraccaricati dalle Ong

"Le continue chiamate dei mezzi aerei Ong hanno sovraccaricato i sistemi di comunicazione del Centro nazionale di coordinamento dei soccorsi, sovrapponendosi e duplicando le segnalazioni dei già presenti assetti aerei dello Stato", fa dunque sapere la Guardia Costiera, come si legge nella nota riportata dalle agenzie di stampa. "Allo stesso modo, l'episodio citato dalla ong Ocean Viking e riferito ai presunti spari della Guardia Costiera libica nella loro area Sar, non veniva riportato al Paese di bandiera, come previsto dalle norme, bensì al Centro di coordinamento italiano, finendo anche questo col sovraccaricare il Centro in momenti particolarmente intensi di soccorsi in atto", prosegue il comunicato.

Insomma, la nostra Guardia Costiera sarebbe costantemente presa d'assalto. Malgrado ciò, il lavoro instancabile degli uomini appartenti al corpo statale non si è mai fermato, tanto che in queste ultime 48 ore sono state soccorse oltre 3.300 persone a bordo di 58 imbarcazioni. Tutto grazie al coordinamento della nostra Guardia Costiera.

Ma non finisce qui.

Norme violate dalla Louise Michel

Non solo sistemi di comunicazione sovraccaricati a causa delle continue chiamate. La Guardia Costiera italiana si è trovata anche a dover operare in condizioni di difficolatà a causa della nave Ong Louise Michel, imbarcazione finanziata dall'artista Banksy ora bloccata a Lampedusa per aver violato il nuovo decreto italiano.

La nave, fa sapere la Guardia Costiera, "ha avuto un comportamento che complicava il delicato lavoro di coordinamento dei soccorsi". Da qui il fermo al porto di Lampedusa, effettuato subito dopo lo sbarco di 180 migranti. Alla Louise Michel era stato detto di dirigersi verso Trapani, così da evitare gli altri soccorsi. La nave Ong, tuttavia, non ha osservato le disposizioni, rallentando così il raggiungimento di un porto di sbarco per i migranti salvati nel primo intervento. In sostanza, si è dovuto procedere diversamente da quanto previsto, con problemi di tipo organizzativo, per far "convergere l'arrivo della Ong, per motivi di sicurezza e di urgenza, nel porto di Lampedusa, già peraltro sollecitato dai numerosi arrivi di migranti di questi ultimi giorni".

In sostanza, invece di seguire le indicazioni che le erano state date, la nave Louise Michel non ha raggiunto il porto di Trapani, dirigendosi invece verso altri tre barconi. Barconi, fra l'altro, verso cui si stavano già dirigendo i mezzi della Guardia Costiera italiana, sotto il coordinamento dell'Imrcc (Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo).

A Bari arriva la Geo Barents

Approdata al molo fratelli Tatarella del porto di Bari la nave Geo Barents di Medici senza frontiere. L'imbarcazione trasportava 190 migranti, molti dei quali uomini e 12 minori non accompagnati, tutti recuperati in mare. Ad attendere l'imbarcazione le forze dell'ordine locali, coordinate dalla prefettura di Bari, gli agenti di polizia locale, i vigili del fuoco, la Guardia Costiera, gli uomini protezione civile e della croce rossa, e il personale del 118.

"Le 190 persone che sbarcheranno saranno sottoposte a tutti i controlli sanitari e avviati verso i centri di assistenza, la situazione è abbastanza sotto controllo, grazie alla straordinaria opera di coordinamento della prefettura e della questura", è quanto si legge nel comunicato del contrammiraglio Vincenzo Leone.

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