"Chiuso per paura". La commerciante abbassa la saracinesca per colpa di un immigrato

Lo straniero non può essere espulso perché in possesso di un certificato medico ma è diventato il terrore di tutti i negozianti di Vicenza

"Chiuso per paura". La commerciante abbassa la saracinesca per colpa di un immigrato
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"Chiuso per paura. Non per ferie, non per scelta, ma perché lavorare così è diventato impossibile". Questo è il messaggio che si legge sulla vetrina di un negozio nel pieno centro di Vicenza ed è stato affisso dalla sua titolare, stanca di lavorare con il terrore costante di essere aggredita. "Non riaprirò il mio negozio finché non avrò la certezza che quell’uomo avrà lasciato l’Italia. Non importa quanto tempo servirà. La porta rimane chiusa", ha spiegato Margherita Parolin al Corriere della Sera, mostrandosi particolarmente decisa nel suo intento di non tirare più su la saracinesca. A terrorizzarla è un uomo straniero, che le ha fatto perdere la passione per quel lavoro che tanto ha amato.

Parolin ha aperto il suo negozio 33 anni fa, era l'inizio degli anni Novanta e Vicenza, perla architettonica del Veneto, "era un’altra città, era una bella Vicenza. Adesso il centro ma anche altre zone sono sotto scacco di questi sbandati". La negoziante vicentina ha avuto il coraggio di un'azione che non tutti i commercianti si possono permettere, costretti a subire le angherie di chi vive di espedienti e al di fuori dei limiti della legge, terrorizzando chi, invece, persegue gli ideali di un mondo civile. "C’è l’impressione che l’immigrazione sia fuori controllo. La mia protesta è per sollecitare nuove regole", ha proseguito Parolin. La donna è da tempo nel mirino di un immigrato, irregolare sul territorio italiano, che da maggio ha cercato di compiere furti all'interno del negozio, di arrecare danno, oltre che di aggredirla. All'ennesima volta, la commerciante ha detto basta.

Lo straniero è anche stato raggiunto dal cosiddetto "daspo Willy" e in diverse occasioni ha stazionato all'esterno del negozio di Parolin spaventandone i clienti. Proprio per il suo comportamento non integrabile in una società civile è stato oggetto di un decreto di espulsione con accompagnamento presso il Cpr di Gradisca di Isonzo, ma dopo due giorni è stato nuovamente rilasciato in quanto sarebbe in possesso di un certificato medico che ne attesta problemi di salute non ben specificati. "Dopo tutto ciò che ho già subito mi è sembrato troppo.

Ho temuto e temo per la mia vita", ha aggiunto Parolin, alla quale ha fatto eco il sindaco, denunciando una situazione ormai insostenibile che richiederebbe un cambio di passo. La polizia si sta occupando del caso per capire come trovare un soluzione, perché la presenza di quell'uomo nel centro di Vicenza non è un problema solo di Parolin ma di tutta la comunità, negozianti e avventori.

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