Coop Nazionale blocca il boicottaggio di Israele: "Non spetta alle imprese decidere"

Dopo le polemiche e le minacce di non fare più acquisti nelle Coop, la gestione nazionale critica la decisione delle filiali locali

Coop Nazionale blocca il boicottaggio di Israele: "Non spetta alle imprese decidere"
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Coop contro Coop. Mentre alcune filiali locali hanno annunciato il boicottaggio dei prodotti israeliani, aggiungendo di contro la Gaza Cola, la direzione nazionale ha bocciato l'iniziativa. La Coop nazionale ha rilanciato un comunicato nel quale sottolinea che "non spetta alle imprese boicottare Israele" ma è una scelta che "spetta ai soci e ai consumatori che rappresentano valori, opinioni e sensibilità inevitabilmente diverse e tutte ugualmente rispettabili".

È un comunicato duro, che mira a ristabilire l'ordine delle priorità per un'organizzazione che si rivolge al pubblico e che a questo deve fare riferimento, senza intenti politici così espliciti. "Israele non fa eccezione alla policy di Coop nazionale come è stato ribadito nella riunione della Presidenza di Ancc, l'associazione nazionale che rappresenta 72 cooperative di consumatori in Italia", prosegue ancora il comunicato stampa, che arriva dopo vibranti polemiche che hanno animanto il dibattito pubblico degli ultimi giorni. Sono state numerose anche le prese di posizione contro Coop da parte di chi, come cliente abituale, ha annunciato che non avrebbe più fatto spese nei supermercati della catena sul territorio. Una pubblicità negativa per Coop, che non può permettersi di perdere terreno in un settore così competitivo come quello del grocery. Coop attualmente conta circa 350 punti vendita sul territorio da nord a sud e ha una presenza capillare in tutto il Paese, tranne Molise e Valle d'Aosta.

Tuttavia, per quanto Coop bocci la decisione di boicottare i prodotti israeliani, che è stata assunta anche dal Comune di Sesto Fiorentino per le farmacie comunali, nell'assemblea nella riunione di presidenza di Ancc ha ribadito la sua posizione al fianco di Gaza, sostenendo che il governo italiano "si adoperi con il massimo impegno a riaprire i corridoi umanitari verso la striscia di Gaza". Un appello sicuramente importante ma l'Italia è uno dei Paesi che si sta adoperando maggormente per Gaza, come dimostrano i corridoi aperti a livello sanitario per far arrivare nel Paese i minori e gli accompagnatori bisognosi di cure in strutture specializzate. L'Italia è il Paese che finora ha fatto arrivare il maggior numero di pazienti da Gaza.

Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano, ha comunque criticato la posizione di Coop nazionale perché, a suo dire, "accortisi del clamoroso autogoal i vertici Coop - avendo scelto una metodologia che ricorda i metodi degli anni Trenta- tentano di salvare capra e cavoli e la toppa si rivela peggiore nel buco".

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