
Pro Pal nuovamente in azione al Salone del Libro di Torino. Una ventina di manifestanti hanno contestato il ministro della Difesa Guido Crosetto nei pressi dello stand del ministero. Il gruppetto ha ripetuto lo slogan "Crosetto Crosetto in guerra vacci tu" ed esibito cartelli con la scritta "Stop al riarmo" e una bandiera della Palestina. Non sono mancati i momenti di tensione con la polizia, che ha accompagnato i contestatori all'uscita del padiglione dell'Oval al Lingotto.
"Penso che a un Salone del Libro e della cultura tutti debbano poter parlare. Non c'è nessuno che abbia l'autorità morale di decidere chi sta zitto e chi possa parlare. Mi hanno detto di non passare davanti allo stand Rai perché c'erano manifestanti pro Palestina, ma io sono passato perché non ci vedo nulla di male né a passare, né a manifestare" le parole di Crosetto, che ha ricordato gli aiuti dell'Italia a Gaza e rimarcato "la posizione italiana, senza se e senza ma, al fianco della popolazione palestinese".
Il titolare della Difesa ha spiegato che "nessuno mi ha detto nulla, ma se qualcuno mentre passavo avesse espresso in modo civile il proprio pensiero non mi avrebbe toccato. Avrei sorriso, lo avrei ringraziato. Accetto qualunque cosa". E ha mandato un messaggio agli attivisti filo-Gaza: "Dovrebbero però ricordarsi che, in questi giorni, come in tanti altri, decine di bambini palestinesi sono arrivati in Italia grazie alla Difesa, così come aiuti umanitari continuano ad arrivare anche quando c'è la guerra, anche quando cadono le bombe israeliane in quei territori grazie agli uomini e alle donne della Difesa. Il primo ospedale che è arrivato quando è scoppiata la guerra è stato quello a bordo della nave Vulcano mandato dalla Difesa italiana".
Per Crosetto "ci sono molti motivi per cui non essere orgogliosi in questo Paese", ma ce ne sono tanti "di cui dovremmo essere fieri come la posizione italiana di essere senza se e senza ma a fianco della popolazione palestinese, donne e bambini che hanno subito una violenza che non meritavano". "Io ho sempre distinto tra il destino della Palestina e quello di Hamas che sono due cose diverse e continuo a sperare che prima o poi nasca uno Stato palestinese dove possano vivere in pace milioni di palestinesi che lo meritano" ha concluso il ministro in quota FdI.
Ricordiamo che i pro Pal si sono già resi protagonisti di una contestazione giovedì, quando hanno contestato la presenza del giornalista della
Comunità ebraica di Milano e de La Ragione Nathan Greppi, invitato per presentare il suo libro "La cultura dell'odio". Anche in quell'occasione non sono mancati gli scontri con gli agenti presenti alla kermesse.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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