"La disperazione non giustifica mettere a rischio la vita dei figli"

L'enormità della tragedia in Calabria si misura anche nei bambini morti a causa del naufragio. Piantedosi tuona: "Nulla lo giustifica"

"La disperazione non giustifica mettere a rischio la vita dei figli"

La tragedia del mare in Calabria ha riacceso i riflettori su un problema sul quale il governo Meloni sta lavorando fin dal suo insediamento, ossia la necessità di bloccare le partenze irregolari dei migranti. Le decine di morti di Cutro sono l'ennesima dimostrazione che occorre agire alla fonte del problema, facendo in modo che sia l'Europa a prendere in mano la gestione dei flussi migratori, togliendoli ai trafficanti di esseri umani, responsabili della morte di migliaia di persone.

"La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli", ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo ai giornalisti in conferenza stampa. Quella accaduta in Calabria è una tragedia che ha colpito soprattutto donne e bambini, elementi deboli ed evidentemente sacrificabili per gli scafisti in momenti di difficoltà. Il peschereccio sul quale viaggiavano in centinaia, partito dalla Turchia per raggiungere l'Italia, a causa del moto ondoso elevato, ha colpito alcuni scogli, spezzandosi e rovesciandosi, non dando scampo a decine di persone che viaggiavano in condizioni precarie. La rotta turca è una di quelle di più recente attivazione, nonché una delle più lunghe, considerando che gli scafisti preferiscono portare i migranti in Italia, precisamente in Calabria, invece che tentare lo sbarco in Grecia, che sarebbe più vicina e meno pericolosa come rotta.

Matteo Piantedosi, nel suo intervento, ha sottolineato come sia in atto un lavoro per bloccare gli scafisti e le partenze illegali ma questo non può essere considerato solo un problema italiano: "È un problema internazionale". A tal proposito, il ministro ha spiegato che nelle prossime ore è in partenza per la Francia, dove nel pomeriggio è in programma un incontro bilaterale con il suo omologo transalpino.

Nonostante la propaganda e la strumentalizzazione delle opposizioni e delle Ong, fin dalle ore successive alla scoperta della tragedia, il governo italiano è impegnato su più fronti per trovare soluzioni valide al problema.

La solita sinistra, incapace di accettare che a Palazzo Chigi ci sia un esecutivo a guida di centrodestra, continua a chiedere le dimissioni di ministri ed esponenti istituzionali a ogni piè sospinto, dimostrando di usare una tragedia come quella avvenuta in Calabria a fine politico.

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