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Documenti falsi e rotta balcanica: così i clandestini bucano i controlli ed entrano in Europa

Passaporti rubati e contraffatti sono alla base del traffico di documenti falsi che si sviluppa principalmente lungo il percorso della rotta balcanica: così i migranti riescono ad arrivare in Ue

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Documenti falsi e rotta balcanica: così i clandestini bucano i controlli ed entrano in Europa

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Il traffico di uomini lungo le rotte che dal Nord Africa e dal Medio Oriente conducono in Europa alimenta mercati secondari che fruttano milioni di euro nell'economia sommersa parallela. Il traffico di documenti falsi è uno di questi, con vari spot in cui vengono fabbricati e distribuiti tutti i tipi di carte che possono aiutare i migranti irregolari a entrare in Europa. L'indagine condotta da ilGiornale sul mercato dei migranti tra le due sponde del Mediterraneo ha permesso di individuare diverse soluzioni per i migranti che desiderano entrare in possesso di un documento, qualunque esso sia, di ogni Paese membro dell'Unione europea.

Diverse fonti che abbiamo raggiunto per avere maggiori ragguagli ci hanno spiegato che si tratta di un mercato particolarmente fiorente, che vede i suoi hub principalmente nella parte sud-orientale dell'Europa e in Turchia. È qui che viene prodotta la maggior parte dei documenti falsi che vengono poi rinvenuti addosso ai migranti irregolari, con tecniche molto diverse tra loro. Una delle modalità di falsificazione più frequente consiste nel manipolare passaporti e documenti rubati, modificandone la foto in modo tale che possa essere quanto più vicina a quella del "nuovo" proprietario. Ma i documenti possono anche essere volontariamente ceduti dietro compenso per alimentare questo mercato. Si tratta a tutti gli effetti di documenti reali, emessi dal Paese indicato, ma di fatto contraffatti.

Il successo di queste operazioni si basa sulla discrepanza temporale tra il momento in cui il documento viene sottratto (o ceduto in cambio di denaro), la denuncia e i passaggi burocratici necessari in questo tempo per arrivare all'inserimento nei database delle informazioni, poi disponibili per le forze dell'ordine e le autorità. In questo lasso di tempo, il documento può essere speso facilmente, al netto di controlli approfonditi che ne dimostrino l'alterazione. Ma in generale, con un documento europeo non è difficile risalire l'Europa balcanica e orientale per arrivare alle porte dell'Unione europea: da quelle parti, infatti, il possesso di una carta emessa da uno qualunque dei Paesi Ue è un lasciapassare abbastanza sicuro. È sulla rotta balcanica che si sviluppa il più intenso traffico di documenti, considerando anche che per gli arrivi via mare i documenti europei non sono utili.

Diverso è l'approccio una volta giunti al confine di uno dei Paesi dell'Unione europea, dove i controlli si fanno più serrati. L'Italia, ci viene spiegato, ha un sistema di controllo di altissimo livello, che permette di individuare rapidamente i documenti contraffatti. Questo è il motivo per il quale un documento falso impiegato per arrivare mediante aereo in Italia viene individuato in tempi rapidi e con basse possibilità di successo, al pari di altri Paesi. Ma i controlli sono meno stringenti in altri aeroporti europei in cui sussiste un traffico di persone provenienti dalla Turchia e da altri Paesi dell'area, viste le difficoltà di un controllo a tappeto.

Ma se il documento falso speso in Italia viene facilmente individuato grazie ai controlli di polizia, anche alla frontiera con la Slovenia dove sono stati ripristinati i controlli, non è così facile agire contro queste persone. Se l'irregolare viene trovato con un documento falso quando è già nel territorio italiano, infatti, viene denunciato ma non può essere espulso nell'immediato, perché l'Italia riconosce a chiunque il diritto di difendersi in tribunale durante il processo. Quindi, fino a che esiste un procedimento in carico, l'irregolare ha diritto di rimanere nel nostro territorio. I passaporti italiani e, in generale, i documenti emessi dal nostro Paese non sono di facile contraffazione ma le tecniche dei falsari sono in continua evoluzione, al pari dei mezzi di chi si occupa del contrasto di queti fenomeni.

Ma la diffusione del web ha complicato il lavoro di prevenzione, offrendo una piazza infinita per la domanda e l'offerta.

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