Dopo Gergiev, annullato anche il concerto di Romanovsky: chi è il pianista filo-russo

L'ucraino, accusato di essere vicino a Mosca, non si esibirà a Bologna: "Ha suonato sulle macerie del teatro di Mariupol". Calenda esulta: "I propagandisti di Putin non possono passare"

Dopo Gergiev, annullato anche il concerto di Romanovsky: chi è il pianista filo-russo
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Nuovo caso Valery Gergiev, stesso finale. Dopo le forti polemiche sull'esibizione del direttore d'orchestra alla Reggia di Caserta, inizialmente fissata per il 27 luglio e poi annullata, è arrivato un altro "no" nei confronti di un artista accusato di essere filo-russo: si tratta di Alexander Romanovsky, il pianista ucraino che si sarebbe dovuto esibire a Bologna il 5 agosto. Il sindaco Matteo Lepore ha fatto sapere a Marco Lombardo, senatore di Azione, che il concerto è stato cancellato.

Nelle scorse ore il pianista era finito al centro della bufera, e la sua presenza prevista al "Favorite Chopin" ai Giardini di piazza Vieira de Mello aveva scatenato la reazione irritata del Partito Liberaldemocratico di Bologna, che sul suo profilo Facebook aveva invitato il primo cittadino ad annullare l'esibizione di Romanovsky. "Ha suonato sulle macerie del teatro di Mariupol, cittadina devastata dagli invasori russi, simbolo della ferocia dei fascio-putiniani. Non si può avallare il fascismo putiniano consentendo a uno dei suoi propagandisti di toccare il nostro suolo senza, con questo, sporcare la nostra gloriosa bandiera", aveva scritto la formazione politica guidata da Luigi Marattin. Che aveva criticato il fatto che il Comune e la Città Metropolitana di Bologna avessero garantito il patrocinio.

Poi è arrivato il passo indietro. In giornata Lepore ha fatto sapere di aver apportato un tratto di gomma nei confronti del pianista. La decisione del sindaco è stata accolta con soddisfazione da Carlo Calenda, che si è detto entusiasta per la cancellazione del concerto di Romanovsky a Bologna e di quello di Gergiev alla Reggia di Caserta. Il leader di Azione ha esultato e ha annotato che in Italia sono presenti "gli anticorpi contro il putinismo", ma allo stesso tempo ha chiesto di non abbassare la guardia e di restare sempre in allerta: "I propagandisti di Putin non possono passare".

La notizia ha riscontrato la gioia anche di Lombardo, che ha parlato di decisione "giusta e tempestiva" in riferimento alla scelta di Lepore, Unipol e Musica Insieme.

E, facendo cenno pure al caso Gergiev, ha fatto notare che quando la società civile fa fronte comune e rema dalla stessa parte delle istituzioni allora "si difende la democrazia dalle ingerenze straniere". Infine, alla luce delle continue minacce di guerra ibrida, ha invocato di nuovo la richiesta di adottare uno scudo democratico europeo.

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