L’Italia che veglia: il cuore invisibile della nostra sicurezza

L’Italia che veglia: il cuore invisibile della nostra sicurezza
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Ci sono donne e uomini che ogni giorno scelgono di indossare con orgoglio una divisa che rappresenta uno dei pilastri più grandi e più nobili della nostra Repubblica. Scelgono di sedersi dietro una scrivania in una stazione dei Carabinieri o della Guardia di Finanza, in una questura della Polizia di Stato o in una stazione della Polizia Locale. Di lavorare in una caserma dei Vigili del Fuoco, o in un tribunale e in una prefettura, pronti a correre verso il pericolo quando tutti fuggono. O di muoversi silenziosi nei meandri dell’intelligence, lì dove la sicurezza si gioca nell’ombra e nel silenzio.

Sono i servitori dello Stato: Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Polizia Municipale, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Magistrati e i Prefetti di tutte le città italiane, insieme a tutte le forze dell’ordine e di sicurezza. Un mosaico fatto di professionalità, coraggio, determinazione e onestà, con un unico obiettivo: proteggere l’Italia e gli italiani e far rispettare la giustizia. Il loro è un lavoro che non conosce stagioni. Non si ferma d’estate sotto il sole rovente, non si concede tregua d’inverno quando il gelo avvolge città e campagne. Non c’è festa, vigilia o giorno di ferie che possa garantire loro un completo riposo, perché la sicurezza non si può mai mettere in pausa. Mentre il Paese si addormenta, loro restano svegli. Mentre le nostre vite scorrono tra impegni, famiglie e sogni, loro vegliano silenziosi affinché tutto questo sia possibile.

Servire lo Stato non è solo una professione, è una scelta di vita. Una scelta fatta di orgoglio, onestà e schiena dritta. Significa accettare i rischi, le rinunce e le difficoltà, pur di mantenere fede al giuramento di fedeltà alla Repubblica. Ogni gesto quotidiano dalla pattuglia nelle nostre strade, al soccorso in un incendio, dall’indagine che smantella la criminalità fino alla difesa dei confini – è un atto d’amore verso la comunità.

Troppo spesso ci abituiamo alla loro presenza, come se fosse scontata. Eppure nulla è scontato: ogni intervento, ogni operazione, ogni sacrificio è un mattone che regge la casa della nostra democrazia. È giusto ricordarlo, è doveroso dirlo: senza queste donne e questi uomini, l’Italia non sarebbe la meravigliosa nazione che è, nonostante le sue mille difficoltà.
Oggi più che mai, dovremmo alzare lo sguardo e riconoscere l’immenso valore di chi ha scelto di credere e servire. Non sono eroi lontani, sono persone comuni con una missione straordinaria: garantire che i nostri figli possano crescere liberi, che le nostre città restino sicure, che la nostra bandiera continui a rappresentare democrazia, giustizia e libertà.
Il Ogni giorno, ogni ora, da Nord a Sud, c’è qualcuno che veglia su di noi. Un’Italia nascosta ma indispensabile, fatta di coraggio e disciplina, che merita il nostro rispetto, la nostra riconoscenza e il nostro applauso più sincero.

Perché senza di loro, senza il loro servizio, non ci sarebbe la nostra sicurezza. E senza sicurezza, non ci sarebbe libertà.
Non E accanto a loro non dobbiamo dimenticare le mogli e i mariti, i figli e i genitori, i fratelli e le sorelle: le famiglie di questi grandi servitori dello Stato.

Anche a loro va il nostro grazie più sentito, perché ogni giorno condividono sacrifici e lontananze, sostenendo con amore e forza chi ha scelto di dedicare la propria vita alla giustizia, alla sicurezza della Repubblica e alla sicurezza della nostra Repubblica Italiana.
Grazie a tutti voi, di vero cuore e grazie ai vostri affetti più cari.

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