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L'appello delle Ong all'Ue: "Fermate l'Italia"

Forti della convinzione di poter operare al di sopra della legge italiana, le Ong si sono rivolte a Bruxelles per chiedere l'immediato sblocco delle navi e l'eliminazione di ogni sanzione

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In Italia l'emergenza migranti si complica giorno dopo giorno. Il territorio è saturo, il sistema di accoglienza rischia di arrivare alla soglia di rottura e di non riuscire più a gestire il flusso. Nell'ultimo weekend si è toccato un nuovo record con 2000 migranti ogni 24 ore, un ritmo che l'Italia da sola non è in grado di sostenere. L'Europa si volta dall'altra parte e il governo può contare solo su armi spuntate per tentare di risolvere la situazione, mentre l'opposizione di governo spinge per far entrare tutti mentre i sindaci di ogni parte politica chiedono un maggiore controllo perché i territori sono in sofferenza. In tutto questo, ignorando completamente il caos generato in Italia dai migranti, le Ong insistono nella pretesa di sbarcare i migranti esclusivamente nel nostro Paese e, per giunta, alle loro condizioni.

Agli appelli del questore e del prefetto di Agrigento, che insieme ai loro uomini sono quotidianamente impegnati sul territorio per gestire l'emergenza, in particolare a Lampedusa, ha risposto un cartello di organizzazioni non governative, le quali ribadiscono quello che a loro insindacabile giudizio è un diritto: sbarcare in Italia. Le autorità hanno avanzato alle Ong la richiesta di non sovraccaricare ulteriormente l'hotspot di Lampedusa, dirigendosi verso i porti indicati dal ministero. Ma la flotta civile continua a non riconoscere la sovranità dello Stato italiano, ritenendo di poter e dover operare al di sopra e ha rivolto un appello direttamente all'Unione europea: "Se l'assistenza umanitaria in mare continua a essere ostacolata, ci sarà una presenza drasticamente diminuita delle navi civili di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale e il risultato sarà ancora più vite perse".

La loro richiesta? Un intervento di Bruxelles per fermare immediatamente "l'illegittima ostruzione" delle navi Ong. Tre di queste sono state fermate nei giorni scorsi per aver violato il decreto Piantedosi, e oltre alle lamentele delle organizzazioni ci sono state pure quelle della sinistra, che addirittura è andata a portare solidarietà a una di queste. Non paghi, nel loro appello, dalle Ong aggiungono: "Tutte le navi civili di ricerca e salvataggio devono essere rilasciate immediatamente e qualsiasi multa derivante dalla nuova legge italiana deve essere eliminata. La legge italiana che limita le attività di ricerca e salvataggio delle Ong nel Mediterraneo centrale deve essere revocata immediatamente". Che delle organizzazioni private, finanziate da governi esteri, abbiano a muovere queste pretese nei confronti dell'Italia non è accettabile. E questo è anche il risultato della completa e deleteria sudditanza della sinistra nei confronti dei Paesi stranieri, che per anni ha reso l'Italia vassalla, perdendo la percezione di sovranità.

Questo governo sta cercando di ristabilire un ordine in un contesto così deleterio per la sicurezza stessa del Paese. Mentre la sinistra "scappa davanti al tema immigrazione irregolare, auspicando porti aperti per tutti, Giorgia Meloni, con il suo governo, si sta rivelando l'unica che affronta il problema", dichiara Augusta Montaruli, deputato di Fratelli d'Italia, sottolineando "la convocazione del tavolo permanente del Cisr per la piena attuazione del decreto Cutro". Quindi, conclude: "Da qui non si torna indietro ed anzi si va avanti con l'aumento dei rimpatri ed il blocco delle partenze, esattamente il contrario di quanto vorrebbero Schlein, Fratoianni e company.

Il tentativo delle opposizioni di sollevare la polemica estiva per allentare il contrasto ai flussi illegali è fallito".

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