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"Lividi e graffi sulle braccia". La sfida choc tra i ragazzini a scuola

La sfida, lanciata in una scuola media di Montemurolo, consiste nel picchiare una persona a caso al grido di "macchina gialla". Il sindaco ha fatto presidiare l'ingresso dell'istituto dalla polizia municipale

"Lividi e graffi sulle braccia". La sfida choc tra i ragazzini a scuola

"Macchina gialla!". E giù di calci, pugni e schiaffi al malcapitato di turno. È la sfida che impazza tra gli studenti della scuola media "Salvemini La Pira" di Montemurolo, in provincia di Prato. La challenge consiste nell'aggredire persone a caso, soprattuto coetanei, non solo in classe ma anche sugli autobus. La situazione è degenerata al punto che il sindaco, sollecitato dalla diregenza scolastica, ha deciso di far presidiare l'ingresso della scuola dalla polizia municipale.

La sfida choc

Un "gioco" - ma tale non è - che ha generato il caos nell'istituto comprensivo pratese. Tutto comincia al grido di "Macchina Gialla", la parola d'ordine. A quel punto, i partecipanti alla sfida - ragazzini di età compresa tra gli 11 e i 14 anni - cominciano a malmenare chiunque abbiano a tiro. Il "divertimento" è proprio questo: picchiare alla cieca. Ad accorgersi della challange sono state le insegnanti della scuola che hanno notato graffi e lividi sulle braccia di alcuni studenti. Sono stati poi gli stessi studenti a spiegare che si trattava di "una nuova moda" - scrive la giornalista Laura Natoli sulle pagine della Nazione - svelando l'arcano. "Nasce tutto da un gioco che i ragazzi fanno da anni, quello della Panda gialla - spiega il preside Maddalena Albano al giornale - Quando vedono passare un'auto di quel colore si danno un colpo sulla spalla dicendo 'Panda gialla', poi finisce lì. I ragazzi hanno trasformato questo gioco in vere aggressioni violente. Urlano 'macchina gialla', anche se non c'è nessuna auto di quel colore, e tutti si picchiano. Sono grida disumane, senza criterio. Non so se questo gioco sia una challenge nata dai social. Indagheremo sicuramente".

I lividi sul corpo e la paura

Il dirigente scolastico si è subito attivato per interrompere l'assurda sfida interpellando il sindaco di Montemurolo che ha deciso di far presidiare l'ingresso della scuola, e alcune fermate degli autobus, dalla polizia municipale. "Ci sono ragazzi che non salgono più sull'autobus per paura e che sono costretti a raggiungere la scuola con altri mezzi. - continua Maddalena Albano - Abbiamo raccolto le segnalazioni dei genitori, assai preoccupati. Questa è un'età delicata, in cui l'effetto emulazione è molto forte. Oltre che alle medie, il 'gioco' si sta diffondendo anche tra i bambini delle elementari: dobbiamo fermarli". Poi aggiunge: "Intanto abbiamo attivato lo sportello psicologico per capire quello che sta accadendo ai nostri ragazzi. Poi faremo progetti e attività di formazione. Questa violenza non è tollerabile". Anche il primo cittadino di Montemurolo, Simone Calamai, annuncia provvedimenti immediati: "Il Comune è a fianco della scuola per fermare questa sfida assurda. La violenza e la sopraffazione non possono mai essere accettate.

- dice - Faccio appello a tutti i genitori affinché condannino questi comportamenti e facciano riflettere i ragazzi sulla gravità di quanto sta succedendo".

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